Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Distacco minimo e alleanze possibili Cannito-Scommegna, via alla disfida
L’ex primo cittadino in testa, la sua avversaria conta sull’asse con Doronzo
BARLETTA La partita per la fascia tricolore a Barletta non è ancora finita. Gli elettori dovranno tornare alle urne del ballottaggio, tra due settimane, per decidere chi tra Mino Cannito e Santa Scommegna diventerà sindaco della città, reduce da un periodo di commissariamento legato alla caduta anticipata dell’amministrazione guidata proprio da Mino Cannito. Furono i consiglieri della sua maggioranza a staccare la spina. Santa Scommegna, in quel periodo, ricopriva il ruolo di dirigente proprio del Comune di Barletta.
Il dato che emerge dalle urne del primo turno non consegna una fotografia ben delineata di quel che potrà avvenire al secondo turno. Tutto può ancora accadere. Nei seggi si procede con grande attenzione, l’assegnazione anche di un singolo voto è preziosa. Le proiezioni, tuttavia, danno in testa il candidato del centrodestra Cannito, con un dato che supera il 40%; staccata di circa 4 punti percentuali c’è Santa Scommegna, sostenuta dalla coalizione del “metodo Emiliano”, con Pde civiche legate al presidente della Regione. Sparisce dai radar la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle, Maria Angela Carone, che raccoglie all’incirca il 3% dei consensi, mentre sorprende la performance del candidato sindaco dell’”altro” centrosinistra, Carmine Doronzo, attestatosi intorno al 20%. Un risultato che lascia l’amaro in bocca a Santa Scommegna. «Uniti avremmo vinto al primo turno» è il rimpianto dell’ex dirigente comunale. «Il trend è indicativo, il centrosinistra unito avrebbe già vinto al primo turno», continua ricordando la mancata alleanza con Doronzo e il suo gruppo. «Siamo già proiettati al ballottaggio. Molto spesso le dinamiche locali, nelle amministrative, superano quelle politiche. Avevo auspicato un accordo con la coalizione di Doronzo ma non siamo riusciti, ma non è detto che non si riesca. Bisogna sedersi intorno a un tavolo e trovare i punti di contatto più della divergenza». Un’apertura evidente, quella di Scommegna, a chi non ha accettato che il nome del candidato sindaco del centrosinistra non passasse dalle primarie e non fosse il frutto di un processo di partecipazione. «Mi aspettavo una buona risposta ed ho ricevuto un’ottima risposta dai barlettani», ha affermato Carmine Doronzo a caldo.
«I nostri avversari erano certi di una loro vittoria al primo turno. Questo non è accaduto perché, pur avendo delle liste molto forti al loro sostegno, non hanno un consenso personale altrettanto forte» ha affermato. Mino Cannito, che alle scorse amministrative fu eletto al primo turno, si ritrova a vivere l’esperienza del ballottaggio. Quasi un duello con la “sua” ex dirigente, espressione di quel gruppo politico che volle la caduta anticipata della sua amministrazione. Il candidato socialista del centrodestra è però contento: «Abbiamo vissuto la campagna elettorale seguendo la guida di liberare la città da quelle persone che ne impediscono lo sviluppo. Non è una sfida personale, parliamo della nostra città, di una diversa visione di città per il raggiungimento del bene comune. Io ho questa certezza ma penso che dall’altra parte ci sono candidati che hanno a cuore soltanto interessi personali» ha riferito ai cronisti. Ora la parola passa solo agli elettori».
❞ I due avversari
Cannito: liberare Barletta da chi vuole ingabbiarla Scommegna: potevamo imporci in largo anticipo