Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Turco difende la linea grillina «Non cediamo alle clientele»
Il senatore spiega la debacle e accusa
Il senatore pugliese Mario Turco, molto vicino all’ex premier Giuseppe Conte, analizza il flop del Movimento Cinque Stelle alle amministrative. Dice: «Accettiamo la sconfitta ma non abbiamo mai pensato ad assicurarci pacchetti di voti che perseguivano interessi personali o di comitati d’affari. Logica che non è nostra».
TARANTO A Taranto la curva al ribasso del M5S è netta e decisa. Alle amministrative del 2017 prese il 9.97 % con un candidato sindaco grillino che arrivò al 12.43, ieri è precipitato al 4.18 %, decimo parito in città. Per non parlare delle elezioni politiche del 2018: sbaragliò il campo con il 47.70 per cento. Giuseppe Conte corre ai rimedi: nominato il coordinatore regionale: è Leonardo Donno di Galatina.
Senatore Mario Turco, lei è tarantino, come spiega questo clamoroso insuccesso del suo M5S a Taranto e in Puglia?
«Come 5Stelle scontiamo una riorganizzazione territoriale che ancora non è partita a causa dei ritardi provocati dalle vicende giudiziarie sullo Statuto. In ogni caso la sconfitta su molti territori locali la accettiamo pur sapendo che il Movimento nelle amministrative è sempre andato in difficoltà».
Ma quando sarà completata questa riorganizzazione?
«Oggi pomeriggio (ieri, ndr) c’è stata la costituzione dei comitati provinciali con la nomina dei referenti territoriali e regionali».
Pensa che nel 48 per cento di astensionismo ci siano elettori cinquestelle?
«Ne siamo certi. Nell’area del non voto ci sono molti dei nostri elettori delusi e su questo aspetto occorre lavorare per ricreare l’entusiasmo del passato».
Perché c’è questa delusione secondo lei?
«Noi abbiamo pensato a rinnovare la nostra classe dirigente puntando su nuove professionalità e competenze nell’esclusivo interesse dei cittadini».
Cosa vuole dire?
«Che non abbiamo pensato ad assicurarci pacchetti di voti che perseguivano interessi personali o di comitati d’affari. Questa è una logica che non ci appartiene. La nostra politica si basa su questo e confidiamo che questa riorganizzazione possa permettere finalmente al Movimento di essere più vicino al nostro elettorato che domenica scorsa non è andato a votare».
Vi preoccupa il fatto che il 48 per cento degli elettori sia rimasto a casa?
Le decisioni sulle prossime intese spetteranno ai singoli territori
«È un segnale molto grave e importante a cui la politica tutta deve dare una risposta. Forse oggi la politica non intercetta correttamente le esigenze e i bisogni dei cittadini anche se noi ci battiamo per salario minimo, transizione energetica, aiuti all’economia. Accettiamo il mancato supporto ma questo deve farci riflettere per migliorare la comunicazione sui territori raccontando il ruolo che il Movimento sta svolgendo nel governo a tutela dei cittadini che oggi, invece, premiano forze politiche che non fanno dell’innovazione politica la loro bandiera».
M5S come si comporterà al ballottaggio? A Barletta chi sosterrete?
«Non ancora. Stiamo per definire la nostra riorganizzazione, poi condivideremo con i singoli territori gli eventuali sostegni. Le decisioni spetteranno ai singoli territori anteponendo sempre l’interesse dei cittadini senza inficiare l’identità pentastellata».