Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Bosch, bici elettriche contro la crisi I sindacati: soluzione insufficiente
Il general manager Lastaria: «Una via sostenibile con le bici a pedalata assistita» La Uilm: diversificare con l’idrogeno e altre produzioni
Lo stabilimento Bosch di Modugno si affida all’e-bike (bicicletta a pedalata assistita). Lo ha detto Renato Lastaria, general manager di Bosch in Italia, presentando il bilancio 2021. Ma Riccardo Falcetta (Uilm) ribatte: «Così l’occupazione non è garantita».
Una transizione energetica che non riesce ancora a imboccare la via giusta, mentre è in grado di tagliare l’occupazione. E in attesa di trovare la soluzione per lo stabilimento Bosch di Modugno non resta che “sedersi” sull’e-bike (biciclette a pedalata assistita). È questo in sostanza il messaggio che passa dal management della multinazionale tedesca a margine della conferenza sui risultati finanziari del 2021 che si è svolta a Milano in merito a un impianto «fortemente segnato dalla crisi del settore automotive e dalle recenti decisioni della politica in sede europea». «L’Italia - ha spiegato Renato Lastaria, general manager di Bosch in Italia - rimane strategica all’interno del gruppo rimanendo nelle prime dieci più importanti organizzazioni regionali. Sono oltre 5.800 i collaboratori impiegati sul territorio italiano in 20 sedi, dove Bosch è presente dal 1904». Di tutti i plessi è Modugno quello più grande e più esposto alla crisi. «Confermiamo gli esuberi dichiarati nei mesi scorsi», ha aggiunto il manager. Si tratta di un surplus di ben 700 dipendenti su 1.700 complessivi nonostante gli sforzi effettuati dalla Regione Puglia per supportare continuamente investimenti sul profilo della ricerca. La Bosch di Bari, è bene ricordare, ha sostanzialmente rilevato il brevetto del common rail, il motore diesel che ha rivoluzionato per tanti anni il mercato delle automobili. L’invenzione, a livello produttivo, è anche stata esportata all’estero e ora l’ingresso massiccio dell’elettrico non porta una prospettiva concreta di slancio. «Bosch ha concluso Lastaria - vuole intraprendere la necessaria trasformazione e ribadisce l’impegno a esplorare le soluzioni più socialmente sostenibili cercando di tracciare la rotta per il futuro dello stabilimento di Bari».
Bosch nel 2021 ha conseguito in Italia un volume d’affari di 2,4 miliardi registrando una crescita di circa il 20% rispetto all’anno precedente. La multinazionale tedesca, inoltre, sta entrando nel business dei componenti per l’elettrolisi dell’idrogeno e prevede di investire 500 milioni entro la fine del decennio, la metà dei quali entro il lancio sul mercato previsto per il 2025. Un massiccio intervento è programmato per realizzare la digitalizzazione del business: nei prossimi tre anni metterà a disposizione ben 10 miliardi tra tutti i plessi.
«Apprezziamo l’impegno del general manager di Bosch Italia - commenta Riccardo Falcetta, segretario generale della Uilm di Puglia -, ma non si può pensare di destinare allo stabilimento di Bari la “missione” unica dell’e-bike. Non ci sarebbero i volumi per difendere l’occupazione. La soluzione? Bisogna lavorare per individuare una soluzione d’emergenza e programmare allo stesso tempo il futuro». Nell’immediato l’idea dei sindacati è di associare nuove produzioni «non solo elettriche, ma anche esterne all’universo dell’automotive in modo da eliminare il ricorso alla cassa integrazione (attualmente viene applicata fino a 12 giorni al mese, ndr)». Successivamente dovrebbe essere definita la strategia del futuro avendo chiare le prospettive del mercato. «Ci vuole l’idrogeno - conclude Falcetta - in modo da stabilizzare le produzioni che attualmente sono ancorate alla fabbricazione delle pompe diesel Cp1h. Quest’ultimo è il componente che ha decretato il successo di Modugno nell’universo degli stabilimenti del gruppo nel mondo».