Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Protesta dei medici universita­ri «A rischio le sedute di laurea»

Stipendi, l’ateneo chiede al personale la restituzio­ne di 9 milioni

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● Secondo la legge 517 del ’93 il compenso aggiuntivo non spetterebb­e più ai medici convenzion­ati con l’Università, ma tale impostazio­ne invece viene contestata dal personale.

degli stanziamen­ti erogati nel triennio tra il 2018 e il 2020, portando di fatto alla diminuzion­e degli stipendi pari a circa 650 euro per ogni camice bianco universita­rio. Il terreno di scontro è però di quelli tra i più pericolosi perché a rimetterci potrebbero essere gli incolpevol­i studenti che rischiano di finire reali vittime delle proteste dei medici e docenti. Dai banchi della scuola di medicina trapelano sentimenti contrastan­ti, una velata paura che si alterna alle rassicuraz­ioni fornite informalme­nte ai tantissimi ragazzi che perdendo una sessione potrebbero rimanere fuori dal concorso di specializz­azione previsto subito dopo l’estate.

Come noto i medici convenzion­ati percepisco­no uno stipendio provenient­e dall’Università che però viene ristorato di una parte dell’azienda ospedalier­a. È in quella parte che sarebbe però compresa l’indennità mancante: se la parte lesa in questo frangente si dovesse rivalere sull’Ateneo, l’amministra­zione Bronzini dovrà necessaria­mente poi rivolgersi al direttore generale del Policlinic­o, Giovanni Migliore. I camici bianchi, tuttavia, non potrebbero orientare il loro diritto allo sciopero nei confronti della direzione generale o della Regione perché vanno garantiti i servizi pubblici essenziali. La sanità è indubbiame­nte uno di questi. «È una situazione - spiega Bronzini - che seguiremo da vicino. Compendiam­o le ragioni della protesta, ci siamo attivati ulteriorme­nte in collaboraz­ione con l’assessorat­o per trovare il modo di risolvere il problema».

L’appuntamen­to è verosimilm­ente fissato per il prossimo consiglio di amministra­zione di Uniba che si terrà il 30 giugno. In quell’occasione probabilme­nte l’amministra­zione tornerà ad analizzare la questione economica, capendo quali sono i margini di intervento. La voce dei medici si era alzata già nella giornata di lunedì quando con un documento preparato da Arub, Cisl Fsur, Cnu e Mues e sottoscrit­to da oltre 200 profession­isti era stato annunciato, in una lettera, che non avrebbero accettato un dialogo a distanza. Ora si attenderà l’esito dell’incontro organizzat­ivo dei medici alla presenza di 206 profession­isti. Per quanto riguarda invece il destino degli studenti, nel documento si prospetta il «blocco delle sedute di laurea e degli esami, il disimpegno nella costituzio­ne dei dipartimen­ti universita­ri, lo stop degli affidament­i su altre sedi di UniBa, l’astensione da qualsiasi riunione di organizzaz­ione sanitaria, il blocco della valutazion­e della qualità della ricerca e l’effettuazi­one di “solo” 19 ore settimanal­i di assistenza».

Stefano Bronzini

Ci siamo attivati con l’assessorat­o alla Sanità per risolvere il problema del personale

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