Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Crac per finanziare il Bari» Gli imprenditori Matarrese ora rischiano il processo
La Procura chiede il giudizio per i fratelli Antonio, Michele e Amato I fatti tra il 2011 e il 2013: sono accusati di bancarotta fraudolenta
BARI Rischiano di finire sotto processo per concorso in bancarotta fraudolenta Michele, Antonio e Amato Matarrese rispettivamente presidente, amministratore delegato e consigliere della Sm: Antonio anche nel suo ruolo di vicepresidente della As Bari Calcio dal luglio 2010 al giugno 2011. Per un quarto imputato nel procedimento penale, Salvatore Matarrese, procuratore della società Sm dal 2008 e consigliere della As Bari Calcio dal 2002 al 2011, la pm Larissa Catella ha chiesto l’assoluzione: nell’ambito dell’udienza preliminare aveva chiesto di essere processato con il rito abbreviato.
Gli imputati - secondo l’accusa -avrebbero contribuito a causare il dissesto della società «Salvatore Matarrese spa» (Sm) per finanziare tra il 2011 e il 2013 la società As Bari Calcio, controllata prima all’89,99% e poi al 99,99% dalla
SM e in stato di crisi già dal 2010, con l’obiettivo di consentirle «il rispetto dei termini e delle condizioni previste dalle norme organizzative interne della Figc per l’iscrizione della squadra al campionato nazionale».
«In concorso tra loro nelle rispettive qualità - è scritto nei capi di imputazione - sottraevano e distraevano dal patrimonio della società e dalla garanzia patrimoniale ingenti somme di denaro mediante erogazioni di finanziamenti in favore della società controllata As Bari Calcio, società dichiarata fallita con sentenza del 10 marzo 2014 e di cui la Sm deteneva nel periodo dal 2009 al 2013 la titolarità di una quota pari all’89, 99 % del capitale della As Bari calcio, partecipazione divenuta poi totalitaria (99,99 per cento) - finalizzati a consentire alla As, società in stato di crisi già dall’anno 2010, il rispetto dei termini e delle condizioni previste dalle norme organizzative interne della Figc per l’iscrizione della squadra al campionato nazionale, finanziamenti erogati nel corso degli anni 20112013 in periodo in cui entrambe le società manifestavano evidenti segnali di tensione finanziaria e crisi anticipatoria del dissesto».
In tre anni la Sm avrebbe erogato in favore del Bari Calcio, tramite bonifici o accollandosi debiti con le banche, più di 20 milioni di euro, solo in parte restituiti, raggiungendo una esposizione debitoria per oltre 11,4 milioni di euro al luglio 2013 e «a causa dei risultati economici negativi della controllata soffriva perdite per complessivi 42 milioni di euro».
La società Salvatore Matarrese, ad esempio, «nell’anno 2011 erogava in favore della As finanziamenti per complessivi 11.704.118, 78 sia a mezzo bonifici disposti con prelievi dai conti correnti intestati alla Sm, sia a mezzo di anticipazioni eseguite per conto della controllata As in pagamento di debiti di quest’ultima e 5.300,00 milioni oggetto di rinuncia, essendo stato tale importo girocontato per rinuncia e destinazione al patrimonio della As a riserva in c/c in futuro aumento capitale sociale». Ed ancora la SM «distraeva somme mediante accollo delle obbligazioni della As Calcio Bari costituenti crediti che la Sm vantava nei confronti della As Bari calcio e oggetto di rinuncia».
Nella prossima udienza del 21 giugno la giudice Valeria Isabella Valenzi deciderà sulla richiesta di assoluzione e sui rinvii a giudizio.