Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Incarichi pilotati» Bufera sull’Adisu indagato il dg Nuzzo
Il manager sotto accusa, coinvolto ex prof della Pegaso
Avrebbe falsificato titoli e truccato concorsi per pilotare l’assegnazione di incarichi all’Adisu (agenzia per il diritto universitario) favorendo persone appartenenti al partito Sud al Centro. Nei confronti del dg Gavino Nuzzo, i carabinieri hanno eseguito perquisizioni a Bari, Trani e Napoli.
BARI «Condotte fraudolente e collusive» che sarebbero state finalizzate a turbare «le procedure di gara volte all’assegnazione dei posti pubblicati all’Adisu Puglia, agenzia per il diritto allo studio universitario della Regione Puglia». La Procura di Bari ha avviato un’inchiesta nei confronti del direttore generale dell’agenzia pugliese, Gavino Nuzzo, di 56 anni, che avrebbe falsificato titoli e truccato concorsi per pilotare l’assegnazione di incarichi all’Adisu «attribuendoli a soggetti appartenenti al partito politico Sud al Centro, partito di riferimento di Nuzzo e di Sandro Cataldo (marito di un assessore regionale, completamente estraneo alla vicenda, ndr) e cugino del presidente del consiglio di amministrazione dell’Adisu, Alessandro Cataldo (estraneo all’inchiesta, ndr) ovvero collegati all’Università telematica e ai quali garantiva il conseguimento dei titoli abilitativi, presso la stessa università, necessari per ottenere gli incarichi o per partecipare ai concorsi banditi dall’Adisu».
Nei confronti di Nuzzo i carabinieri di Bari hanno eseguito ieri perquisizioni disposte dalla pm Savina Toscani «per la ricerca di database, titoli abilitativi o altri documenti volti a riscontrare - scrive la Procura in una nota l’esistenza di accordi delittuosi che sarebbero stati posti in essere in occasione della pubblicazione dei vari bandi di concorso idonei ad alterare le procedure di gara». Le perquisizioni sono state eseguite a Bari, Trani e Napoli.
Secondo l’accusa, il direttore generale dell’Adisu, docente di Economia e direttore amministrativo fino a pochi anni fa della università telematica Pegaso con sede a Napoli, «avrebbe turbato le procedure di gara volte all’assegnazione di posizioni di rilievo nonché, attestando il falso, nominando quale legale per la difesa dell’agenzia in un giudizio di appello il direttore scientifico dell’università», Francesco Fimmanò, di 54 anni, secondo indagato nell’inchiesta.
Nuzzo e Fimmanò «agivano in violazione del regolamento per l’affidamento degli incarichi legali a professionisti esterni all’Adisu Puglia, omettendo di specificare i motivi di opportunità e/o insoddisfazione per i quali l’Ente non rinnovava l’incarico al professionista che aveva seguito il giudizio di primo grado ovvero le ragioni per le quali non veniva individuato un professionista sulla base dell’elenco degli avvocati iscritti ed approvato dal Cda».
Ed ancora «agivano - è scritto nel decreto di perquisizione - in conflitto di interessi tra loro, essendo legati da rapporti di frequentazione e ricoprendo entrambi incarichi professionali presso l’Università Pegaso, essendo direttore amministrativo e docente di economia aziendale (Nuzzo) e direttore scientifico (Fimmanò) dell’università telematica Pegaso di Napoli».
In serata è arrivata una nota della Regione Puglia. Viene evidenziato «che la Presidenza ha ricevuto una richiesta di informazioni dal Dipartimento della Funzione Pubblica relativa allo svolgimento del concorso oggetto delle odierne indagini, avendo la stessa Funzione Pubblica ricevuto segnalazioni in merito a presunte irregolarità. Sono seguite più richieste al presidente del Cda di Adisu di produrre relazioni e chiarimenti aventi ad oggetto le richieste di informazioni ricevute. In data 29 -06- 2020 la documentazione relativa alle segnalazioni è stata trasmessa al Procuratore. In ogni caso nelle prossime ore la Presidenza invierà alla Procura richiesta di copia degli atti relativi alle contestazioni mosse al Dg di Adisu, al fine di avviare le procedure previste dalle disposizioni in materia di anti corruzione».