Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Impresentabile per l’Antimafia, ma non per gli elettori
Il caso di Antonio Comitangelo candidato di Forza Italia a sostegno di Cannito
BARLETTA Durante lo scrutinio delle schede delle elezioni amministrative di Barletta il nome di Antonio Comitangelo è stato pronunciato almeno 800 volte, tanti quanti i voti che ha ricevuto. Un consenso enorme che gli ha consentito la certezza dell’elezione in Consiglio comunale ancor prima dell’esito del turno di ballottaggio. Comitangelo si è piazzato secondo nella lista di Forza Italia, alle spalle del coordinatore provinciale del partito Marcello Lanotte. Eppure a pochissimi giorni dalle elezioni la commissione Antimafia lo aveva inserito nell’elenco nazionale dei 18 impresentabili candidati alle elezioni del 12 giugno dopo aver passato al setaccio un elenco di circa 20mila aspiranti pubblici amministratori. Comitangelo, infatti, sta affrontando un processo in primo grado per un presunto caso di corruzione. «Un fatto che risale al 2014; il processo non è ancora giunto a sentenza ed io non sono mai stato condannato» chiarisce subito Comitangelo, così come già avevano fatto i big a suo sostegno, primo fra tutti il senatore Carlo Giovanardi, di cui Comitangelo è riferimento nella BAT, ma anche il compaesano Dario Damiani. Un bollino che però non ha scoraggiato gli elettori. Anzi. «Faccio politica da tempo, sono stato a lungo a fianco del senatore Giovanardi, e non è la prima volta che mi candido al consiglio comunale ma non ero mai stato eletto», confida. Per la prima volta, però, è finito nell’elenco degli impresentabili e, contestualmente, ha ricevuto un consenso tale da essere risultato il secondo della lista e aver conquistato il seggio a palazzo di città ancor prima del verdetto definitivo delle urne. «Mi sono sentito penalizzato, lo ammetto», ha affermato Comitangelo. «Ora mi aspetto che la giustizia faccia il suo corso nella vicenda che mi vede coinvolto, così da definire, una volta per tutte, la vicenda che mi vede mio malgrado coinvolto e rispetto alla quale mi sto difendendo nelle sedi opportune» ha concluso.