Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Università, l’ira dei medici «L’indennità ci spetta, l’accordo mai ratificato»
BARI L’Università di Bari ha richiesto ai medici e ai ricercatori in convenzione con il Policlinico di Bari 9 milioni di compensi «non dovuti». Secondo la legge 517 del ’93 il compenso aggiuntivo non spetterebbe più ai medici convenzionati con l’Università, ma tale impostazione invece viene contestata dal personale. Domani a Bari assemblea dei medici con il presidente della Scuola di medicina Alessandro Dell’Erba. alla quale sono stati invitati gli studenti e l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese. Franco Resta, segretario dell’Arub, associazione ricercatori dell’Università di Bari, non farà sconti e spiega: «Ai medici viene riconosciuta una indennità di specificità medica di 650 euro, quella su cui vogliono intervenire. Le nostre rivendicazioni non sono solo di tipo economico, vogliamo risolvere anche criticità di tipo organizzative». Poi, rispetto al rapporto con l’Ateneo, il numero uno del Arub specifica che «l’azienda ospedaliera per un protocollo d’intesa del 2017 ha eliminato questa indennità, senza però la partecipazione né della scuola di medicina né dei docenti.
Nei verbali poi, le amministrazioni si erano date atto di voler trovare una soluzione per non togliere questa voce di stipendio su cui si era intervenuti solo per dare seguito ad un parere del ministero». Una decisione che però non ha visto concorde la categoria. L’Arub ricorda che Policlinico ed Università nel 2019 firmarono un accordo «in cui venne scritto chiaramente che quella voce sarebbe stata sostituita dall’indennità di didattica e ricerca di pari importo mensile», dice ancora Franco Resta. Che così conclude: «Il problema è che questo accordo non è stato ratificato dalla Regione».