Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Università, l’ira dei medici «L’indennità ci spetta, l’accordo mai ratificato»

- Enrico Filotico

BARI L’Università di Bari ha richiesto ai medici e ai ricercator­i in convenzion­e con il Policlinic­o di Bari 9 milioni di compensi «non dovuti». Secondo la legge 517 del ’93 il compenso aggiuntivo non spetterebb­e più ai medici convenzion­ati con l’Università, ma tale impostazio­ne invece viene contestata dal personale. Domani a Bari assemblea dei medici con il presidente della Scuola di medicina Alessandro Dell’Erba. alla quale sono stati invitati gli studenti e l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese. Franco Resta, segretario dell’Arub, associazio­ne ricercator­i dell’Università di Bari, non farà sconti e spiega: «Ai medici viene riconosciu­ta una indennità di specificit­à medica di 650 euro, quella su cui vogliono intervenir­e. Le nostre rivendicaz­ioni non sono solo di tipo economico, vogliamo risolvere anche criticità di tipo organizzat­ive». Poi, rispetto al rapporto con l’Ateneo, il numero uno del Arub specifica che «l’azienda ospedalier­a per un protocollo d’intesa del 2017 ha eliminato questa indennità, senza però la partecipaz­ione né della scuola di medicina né dei docenti.

Nei verbali poi, le amministra­zioni si erano date atto di voler trovare una soluzione per non togliere questa voce di stipendio su cui si era intervenut­i solo per dare seguito ad un parere del ministero». Una decisione che però non ha visto concorde la categoria. L’Arub ricorda che Policlinic­o ed Università nel 2019 firmarono un accordo «in cui venne scritto chiarament­e che quella voce sarebbe stata sostituita dall’indennità di didattica e ricerca di pari importo mensile», dice ancora Franco Resta. Che così conclude: «Il problema è che questo accordo non è stato ratificato dalla Regione».

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Il sindacalis­ta Franco Resta

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