Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Pd e Sinistra italiana, prove di alleanza «Così conquistiamo anche Barletta»
Il segretario punta a vincere il 26 giugno sia a Barletta che a Giovinazzo «Su Polignano si sta ragionando. Il primato del Pd buon auspicio per il 2023»
«Unirsi con la sinistra è indispensabile per vincere il prossimo 26 giugno sia a Barletta che a Giovinazzo». A nove giorni dai ballottaggi, il segretario regionale pd Marco Lacarra lancia un segnale forte e chiaro ai suoi potenziali alleati. «Su Polignano stiamo ragionando - ha continuato il segretario - il fatto che i dem siano il primo partito in Puglia è di buon auspicio per il 2023».
BARI «Uniti con la sinistra per vincere pure i ballottaggi». Il segretario del Pd, Marco Lacarra, a 4 giorni dal voto decide di incontrare i cronisti: da un lato per compiacersi del risultato del primo turno delle Amministrative, dall’altro per rilanciare il proposito cui sta lavorando in queste ore: «costruire le condizioni» per portare il Pd a ritrovarsi con Sinistra italiana in due ballottaggi, diversi tra loro. Uno è quello di Barletta dove al secondo turno è arrivata (con il destrorso Mino Cannito) la pd Santa Scommegna: terzo è Carmine Doronzo, esponente di Sinistra italiana e candidato sindaco di una coalizione che comprende Italia viva. Poi c’è il caso di Giovinazzo. Qui in ballottaggio sono Michele Sollecito, sostenuto da varie civiche e alcune familiari al centrosinistra: Sud al Centro (fa capo all’assessora regionale Maurodinoia) e Con (civica emilianista che in più occasioni ha deragliato dalle indicazioni).
«A Barletta – dice Lacarra – occorre fare di tutto per la ricomposizione del campo largo. Dobbiamo fare in modo che la Sinistra stia con noi». L’allusione è rivolta a Doronzo, il quale potrebbe avere un ascendente sui suoi elettori e indirizzarli per il secondo turno. «Anche il segretario regionale di SI, Nico Bavaro, sta lavorando per questo. Ed è una posizione corretta: nei suoi panni, farei altrettanto» sottolinea Lacarra. Poi aggiunge: «Abbiamo un’occasione storica: governare, con Barletta, tutti i capoluoghi di provincia, fatta eccezione per Foggia che è commissariata. Non è mai successo».
A Giovinazzo le parti sono invertite: il Pd è fuori e deve decidere che fare. «Noi non possiamo stare con chi (Sollecito, ndr) si è fatto sostenere da Maurizio Gasparri e Francesco Paolo Sisto di Forza Italia. Il Pd deve scegliere De Gennaro, questo il mio orientamento». Il come farlo, se con apparentamento formale oppure no, «questo lo decidono i dirigenti locali».
E a Polignano dove il Pd è fuori dal secondo turno? «Situazione complicata – ammette Lacarra – ma l’orientamento sarebbe di stare con Vito Carrieri (anch’egli di SI, ndr). Anche se dall’altra parte c’è Maria La Ghezza, del M5S che è nostro alleato. Tuttavia La Ghezza è stata all’opposizione del Pd nello scorso mandato». Lacarra esalta il risultato del Pd: «Siamo il primo partito e abbiamo conquistato quasi il 14%, più o meno quello che abbiamo conquistato alle Politiche del 2018. Solo che qui, con le amministrative, c’erano molte civiche a contendersi porzioni del nostro elettorato. Ne deduco che alle Politiche potremo crescere e di molto. Abbiamo doppiato FdI, che si è fermata sotto il 7%. E ricordo che stiamo parlando dei due partiti che a livello nazionale godono del maggior sostegno, secondo i sondaggi».
Sabato, con la riunione dei segretari di circolo, riprende il cammino congressuale del Pd. Lacarra si ricandida? «Un anno e mezzo fa, a conclusione delle Regionali, dissi che avevo esaurito il mio compito dopo molti successi elettorali e l’unica macchia del 2018 (comune a tutta Italia). Fui indotto a restare da molte autorevoli sollecitazioni». Fa capire a chi allude: il governatore, la presidente del consiglio regionale, molti assessori e parlamentari. «Se attorno a me si crea il medesimo consenso, mi candiderò. Altrimenti mi farò da parte». Auspica una candidatura unitaria? «Non è necessaria: è necessario che tutti si adoperino per il bene del Pd».