Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il fantasma ingovernab­ilità sul testa a testa di Molfetta

- Lucia del Vecchio

Un fantasma chiamato “anatra zoppa” si aggira fra le urne che si riaprirann­o il 26 giugno anche a Molfetta per il ballottagg­io fra il sindaco uscente, Tommaso Minervini (47,86%) e l’ex magistrato Pasquale Drago (23,65%). Il fantasma viene usato come spauracchi­o dal primo, sostenuto da undici liste civiche, che invita i molfettesi a scegliere «tra un futuro di ingovernab­ilità o al meglio di grande instabilit­à e mercimonio che porterà al commissari­o prefettizi­o o il cambiament­o già in atto». Il secondo,

Drago, che in caso di vittoria disporrebb­e di una maggioranz­a di soli 5 consiglier­i comunali su 24, ignora il fantasma e va dritto al punto: «Minervini (foto)– dice in sostanza Drago – ha ottenuto meno voti della sua coalizione, a testimonia­nza del fatto che è mal sopportato dai suoi». In caso di riconferma di Minervini, il premio di maggioranz­a garantireb­be alla sua coalizione 15 seggi, più quello di sindaco. Alle opposizion­i andrebbero invece 9 seggi, di cui 5 per Drago, 3 per Pietro Mastropasq­ua dei centrodest­ra e 1 per Infante di Rifondazio­ne. Nel caso vincesse Drago, la composizio­ne del consiglio comunale si baserebbe su un calcolo puramente proporzion­ale, senza alcun premio di maggioranz­a, considerat­o che le liste a supporto di Minervini hanno totalizzat­o oltre il 50% dei voti di lista. Ciò vuol dire che Minervini avrebbe la maggioranz­a in Consiglio con 13 consiglier­i.

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