Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Una newco del Comune pronta a rilevare l’Amgas
Bari, il progetto sarà presto discusso in Consiglio. Nessun contraccolpo sui cittadini
Il Comune di Bari è pronto a creare una newco per rilevare l’Amgas srl, azienda che si occupa della vendita del gas. L’operazione obbligata dalla normativa sulla separazione contabile - non avrà alcun impatto sui cittadini. Sarà Rete Gas a cedere tutte le quote all’amministrazione per un processo di razionalizzazione che sarà discusso in Consiglio comunale.
Il Comune di Bari è pronto a creare una newco per rilevare l’Amgas srl, l’azienda barese che si occupa della vendita del gas.
Un’operazione necessaria che non avrà comunque alcuna incidenza nella quotidianità dei cittadini. Si tratta infatti di un passaggio obbligatorio per tutte le amministrazioni che devono dare seguito alla normativa sulla separazione contabile.
La legislazione nazionale di derivazione comunitaria impone che in materia di energia chi trasporti il gas e chi lo distribuisca deve essere un soggetto differente. Nel capoluogo pugliese formalmente non sono la stessa ditta, sebbene l’esito sia invariato. Infatti Amgas spa ed Amgas srl risultano essere un gruppo, composto da due distinte realtà in cui però la prima è proprietaria della seconda. Il Comune ha deciso quindi di intervenire creando una newco pubblica che diventerà nel giro di qualche mese proprietaria di tutte le quote di Amgas srl. A cederle sarà Rete Gas. Al termine di questo procedimento l’azienda di distribuzione sarà fusa per incorporazione con la nuova newco del Comune nell’ambito di un progetto che vuol comunque continuare a preservare il nome dell’azienda, conservandone la ragione sociale utilizzata fino ad ora.
L’esito di questo procedimento (tecnicamente si chiama scissione per cessione) porterà l’amministrazione comunale a controllare i bilanci di Amgas attraverso una new company. Non è il primo caso di questo tipo, basti pensare ad Enel e alla separazione che l’aveva interessata già in passato. L’iter sarà comunque analizzato e discusso in Consiglio comunale.
La procedura rimane tecnicamente complessa, «colpa» della riforma ad opera della ministra Madia. Il testo unico del 2016 si è occupato delle società partecipate dalle amministrazioni pubbliche, con particolare attenzione alle amministrazioni locali. L’intervento normativo dell’allora ministra della pubblica amministrazione ha avuto lo scopo di razionalizzare il settore aumentando la trasparenza e riducendo il numero di partecipate.