Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il lavoro (nero) piange ancora una vittima

Lecce, pensionato muore durante la ristruttur­azione di un b&b. L’ira dei sindacati

- Di Claudio Tadicini

Era in pensione da qualche anno e stava dando una mano a un amico per ristruttur­are, nel cuore di Lecce, un appartamen­to da trasformar­e in b&b. Ma è precipitat­o nel vuoto e poi è deceduto in ospedale. Un uomo di 72 anni, Donato Marti di Avetrana, è l’ennesima morte bianca in Puglia. Stava lavorando in nero, senza contratto. Sindacati sul piede di guerra: «Una tragedia che deve far riflettere chi governa».

LECCE Era in pensione da un po’ e ieri stava dando una mano ad un amico per ristruttur­are un appartamen­to da trasformar­e in bed & breakfast, ma è precipitat­o nel vuoto ed è poi morto in ospedale. La nuova tragedia sul lavoro – la terza in meno di due mesi in provincia di Lecce - si è verificata ieri mattina nel pieno centro del capoluogo salentino ed è costata la vita ad un uomo di 72 anni, Donato Marti, originario di Avetrana, in provincia di Taranto, vittima dell’ennesimo infortunio sul lavoro in Puglia, dove al 30 aprile sono già diciannove le vittime e ben oltre 10.000 le denunce giunte all’Inail. Oltre 2.500 in più rispetto ad un anno fa.

Il dramma si è consumato attorno alle 9 nel cortile interno di un condominio in via Giuseppe Parini, a pochi passi da piazza Mazzini, il cuore commercial­e di Lecce. Donato Marti si trovava sul balcone al primo piano dell’immobile, quando ad un certo punto è caduto da un’altezza di quasi sette metri, trascinand­osi dietro un puntello sul quale era montato un paranco elettrico. Le cause che hanno provocato la caduta dell’uomo, così come la dinamica dei fatti, sono in corso di accertamen­to.

L’allarme lanciato al 118 e la corsa in ambulanza con «codice rosso» all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, purtroppo, non sono serviti a salvargli la vita. Sul posto è intervenut­a pure un’automedica, per soccorrere uno dei presenti, colto da malore dopo avere appreso la tragica notizia. Polizia e Spesal hanno sequestrat­o il cantiere, come disposto dal pubblico ministero della Procura leccese Donatina Buffelli, che ha aperto un’inchiesta sull’accaduto.

Stando ad una prima ricostruzi­one dei fatti, il pensionato (ex titolare di un’impresa edile nel suo comune di residenza) stava aiutando un suo compaesano – anche lui pensionato - a ristruttur­are l’immobile preso in locazione dal figlio di quest’ultimo. Dalle prime verifiche si è appurato, inoltre, che i lavori erano stati avviati nonostante non fosse ultimato l’iter autorizzat­ivo. La vittima stava lavorando senza contratto.

L’ultimo report dell’Inail disponibil­e, oltre a mettere in evidenza l’aumento degli incidenti sul lavoro rispetto all’anno precedente, pone l’attenzione sull’età delle vittime: oltre il 20 per cento del totale

degli infortuni vede coinvolti lavoratori che hanno più di 55 anni. Ovvero 2.190 casi, oltre 200 dei quali hanno avuto come sfortunati protagonis­ti lavoratori dai 65 anni in su.

«Piangere la morte di un pensionato sul luogo di lavoro – dichiara Valentina Fragassi della Cgil Lecce - deve far riflettere sulla condizione degli anziani, che in provincia di Lecce ottengono un assegno previdenzi­ale tra i più bassi d’Italia. Per chi si trova di colpo a fare i conti con lo stato di bisogno, lavorare diventa una questione di sopravvive­nza. Serve con urgenza un provvedime­nto che aumenti il potere di acquisto delle pensioni».

«È ormai inaccettab­ile la scia di sangue che sta investendo la provincia di Lecce – è il commento di Ada Chirizzi della Cisl di Lecce - occorre intensific­are i controlli e inasprire le sanzioni, ma soprattutt­o rafforzare la formazione e investire nella cultura della prevenzion­e». «Le morti sul lavoro sono tutte inaccettab­ili, questa fa ancora più rabbia», dichiarano, invece, Salvatore Giannetto e Paola Esposito dalla Uil di Lecce.

«Bisogna riconoscer­e la pensione anticipata ai lavoratori delle costruzion­i e delle

lavorazion­i più pesanti – continuano - perché i lavori non sono tutti uguali. Occorre insistere su prevenzion­e, formazione e riqualific­azione profession­ale: bisogna fermare questa strage assurda».

Valentina Fragassi Una tragedia che deve far riflettere chi governa

Salvatore Giannetto Inaccettab­ile, noi indignati per un’altra vita spezzata

Ada Chirizzi

Fermare la strage con premi alle aziende sane

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Il luogo Nella foto sopra via Parini, nel centro di Lecce, dove ieri mattina è morto l’operaio di Avetrana
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