Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il lavoro (nero) piange ancora una vittima
Lecce, pensionato muore durante la ristrutturazione di un b&b. L’ira dei sindacati
Era in pensione da qualche anno e stava dando una mano a un amico per ristrutturare, nel cuore di Lecce, un appartamento da trasformare in b&b. Ma è precipitato nel vuoto e poi è deceduto in ospedale. Un uomo di 72 anni, Donato Marti di Avetrana, è l’ennesima morte bianca in Puglia. Stava lavorando in nero, senza contratto. Sindacati sul piede di guerra: «Una tragedia che deve far riflettere chi governa».
LECCE Era in pensione da un po’ e ieri stava dando una mano ad un amico per ristrutturare un appartamento da trasformare in bed & breakfast, ma è precipitato nel vuoto ed è poi morto in ospedale. La nuova tragedia sul lavoro – la terza in meno di due mesi in provincia di Lecce - si è verificata ieri mattina nel pieno centro del capoluogo salentino ed è costata la vita ad un uomo di 72 anni, Donato Marti, originario di Avetrana, in provincia di Taranto, vittima dell’ennesimo infortunio sul lavoro in Puglia, dove al 30 aprile sono già diciannove le vittime e ben oltre 10.000 le denunce giunte all’Inail. Oltre 2.500 in più rispetto ad un anno fa.
Il dramma si è consumato attorno alle 9 nel cortile interno di un condominio in via Giuseppe Parini, a pochi passi da piazza Mazzini, il cuore commerciale di Lecce. Donato Marti si trovava sul balcone al primo piano dell’immobile, quando ad un certo punto è caduto da un’altezza di quasi sette metri, trascinandosi dietro un puntello sul quale era montato un paranco elettrico. Le cause che hanno provocato la caduta dell’uomo, così come la dinamica dei fatti, sono in corso di accertamento.
L’allarme lanciato al 118 e la corsa in ambulanza con «codice rosso» all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, purtroppo, non sono serviti a salvargli la vita. Sul posto è intervenuta pure un’automedica, per soccorrere uno dei presenti, colto da malore dopo avere appreso la tragica notizia. Polizia e Spesal hanno sequestrato il cantiere, come disposto dal pubblico ministero della Procura leccese Donatina Buffelli, che ha aperto un’inchiesta sull’accaduto.
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, il pensionato (ex titolare di un’impresa edile nel suo comune di residenza) stava aiutando un suo compaesano – anche lui pensionato - a ristrutturare l’immobile preso in locazione dal figlio di quest’ultimo. Dalle prime verifiche si è appurato, inoltre, che i lavori erano stati avviati nonostante non fosse ultimato l’iter autorizzativo. La vittima stava lavorando senza contratto.
L’ultimo report dell’Inail disponibile, oltre a mettere in evidenza l’aumento degli incidenti sul lavoro rispetto all’anno precedente, pone l’attenzione sull’età delle vittime: oltre il 20 per cento del totale
degli infortuni vede coinvolti lavoratori che hanno più di 55 anni. Ovvero 2.190 casi, oltre 200 dei quali hanno avuto come sfortunati protagonisti lavoratori dai 65 anni in su.
«Piangere la morte di un pensionato sul luogo di lavoro – dichiara Valentina Fragassi della Cgil Lecce - deve far riflettere sulla condizione degli anziani, che in provincia di Lecce ottengono un assegno previdenziale tra i più bassi d’Italia. Per chi si trova di colpo a fare i conti con lo stato di bisogno, lavorare diventa una questione di sopravvivenza. Serve con urgenza un provvedimento che aumenti il potere di acquisto delle pensioni».
«È ormai inaccettabile la scia di sangue che sta investendo la provincia di Lecce – è il commento di Ada Chirizzi della Cisl di Lecce - occorre intensificare i controlli e inasprire le sanzioni, ma soprattutto rafforzare la formazione e investire nella cultura della prevenzione». «Le morti sul lavoro sono tutte inaccettabili, questa fa ancora più rabbia», dichiarano, invece, Salvatore Giannetto e Paola Esposito dalla Uil di Lecce.
«Bisogna riconoscere la pensione anticipata ai lavoratori delle costruzioni e delle
lavorazioni più pesanti – continuano - perché i lavori non sono tutti uguali. Occorre insistere su prevenzione, formazione e riqualificazione professionale: bisogna fermare questa strage assurda».
Valentina Fragassi Una tragedia che deve far riflettere chi governa
Salvatore Giannetto Inaccettabile, noi indignati per un’altra vita spezzata
Ada Chirizzi
Fermare la strage con premi alle aziende sane