Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
L’Università in campo per tutelare i ricci di mare
BARI I ricercatori delle università di Bari e di Sassari, insieme al Www Levante Adriatico, al Parco delle Dune Costiere e i gruppi di azione locale Sud Est Barese e Valle d’Itria, sono impegnati in un progetto di ricerca finalizzato alla valutazione dello stato di salute degli ecosistemi marini al fine di tutelare la loro biodiversità. Obiettivo del progetto è promuovere lo sviluppo di un sistema di tutela, gestione e valorizzazione del riccio di mare nella zona va cha da Savelletri a Torre San Leonardo, aumentando e massimizzando al contempo la competitività e redditività nel settore ittico regionale di riferimento. Una attività destinata ad aprirsi e ad allargarsi ben oltre il territorio oggetto di studio. A capo del team di ricercatori c’è il professo Francesco Bozzo, del dipartimento di Scienze Agro ambientali e territoriali dell’Università di Bari.
«La vera sfida sta nella ricerca di una sintesi tra due obiettivi: la conservazione e lo sfruttamento economico della risorsa. Solo una corretta gestione del patrimonio marino, supportata da adeguate politiche di regolamentazione e di marketing, potrebbe consentire il raggiungimento di buone performances aziendali nel rispetto degli equilibri complessi degli ecosistemi a cui fanno riferimento i ricci nei mari della Puglia», afferma il ricercatore barese. La ricerca ha seguito diverse fasi, dallo studio normativo su settore ittico all’indagine sul consumo consapevole dei ricci di mare sino alle attività di campionamento sui fondali marini della zona oggetto di studio. I risultati saranno illustrati in quattro appuntamenti itineranti, che si svolgeranno ad inizio luglio a Fasano, Polignano e Mola di Bari e che diventeranno occasione per sensibilizzare al tema della protezione degli ecosistemi marini. «Con questo progetto stiamo provando a sperimentare dei modelli che possano essere sostenibili sia ai fini di un ripopolamento della specie marina sia per la filiera ittica», dice il presidente del gruppo di azione locale Sud Est Barese Pasquale Redavid. Dello stesso avviso Giannicola D’Amico, presidente del gruppo di azione locale Valle d’Itria: «Questo progetto è l’anello di contatto fra il pescatore responsabile e il consumatore attento all’alimentazione sostenibile e rispettoso delle specie a rischio e degli stock ittici più sfruttati». Conclude: «Con il consumo e la modifica delle abitudini è possibile condizionare il mercato e invertire la rotta supportando la pesca sostenibile e preservando il mare».