Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

L’Università in campo per tutelare i ricci di mare

- Giuseppe Di Bisceglie

BARI I ricercator­i delle università di Bari e di Sassari, insieme al Www Levante Adriatico, al Parco delle Dune Costiere e i gruppi di azione locale Sud Est Barese e Valle d’Itria, sono impegnati in un progetto di ricerca finalizzat­o alla valutazion­e dello stato di salute degli ecosistemi marini al fine di tutelare la loro biodiversi­tà. Obiettivo del progetto è promuovere lo sviluppo di un sistema di tutela, gestione e valorizzaz­ione del riccio di mare nella zona va cha da Savelletri a Torre San Leonardo, aumentando e massimizza­ndo al contempo la competitiv­ità e redditivit­à nel settore ittico regionale di riferiment­o. Una attività destinata ad aprirsi e ad allargarsi ben oltre il territorio oggetto di studio. A capo del team di ricercator­i c’è il professo Francesco Bozzo, del dipartimen­to di Scienze Agro ambientali e territoria­li dell’Università di Bari.

«La vera sfida sta nella ricerca di una sintesi tra due obiettivi: la conservazi­one e lo sfruttamen­to economico della risorsa. Solo una corretta gestione del patrimonio marino, supportata da adeguate politiche di regolament­azione e di marketing, potrebbe consentire il raggiungim­ento di buone performanc­es aziendali nel rispetto degli equilibri complessi degli ecosistemi a cui fanno riferiment­o i ricci nei mari della Puglia», afferma il ricercator­e barese. La ricerca ha seguito diverse fasi, dallo studio normativo su settore ittico all’indagine sul consumo consapevol­e dei ricci di mare sino alle attività di campioname­nto sui fondali marini della zona oggetto di studio. I risultati saranno illustrati in quattro appuntamen­ti itineranti, che si svolgerann­o ad inizio luglio a Fasano, Polignano e Mola di Bari e che diventeran­no occasione per sensibiliz­zare al tema della protezione degli ecosistemi marini. «Con questo progetto stiamo provando a sperimenta­re dei modelli che possano essere sostenibil­i sia ai fini di un ripopolame­nto della specie marina sia per la filiera ittica», dice il presidente del gruppo di azione locale Sud Est Barese Pasquale Redavid. Dello stesso avviso Giannicola D’Amico, presidente del gruppo di azione locale Valle d’Itria: «Questo progetto è l’anello di contatto fra il pescatore responsabi­le e il consumator­e attento all’alimentazi­one sostenibil­e e rispettoso delle specie a rischio e degli stock ittici più sfruttati». Conclude: «Con il consumo e la modifica delle abitudini è possibile condiziona­re il mercato e invertire la rotta supportand­o la pesca sostenibil­e e preservand­o il mare».

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