Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il Redentore, baluardo morale nel cuore del Libertà

In un saggio accompagna­to da foto la storia barese ultracente­naria dell’Istituto salesiano

- Renato de Robertis

Bari fu definita città senza memoria, una città che aveva perso le tracce del suo passato. Oggi, invece, la ricerca suggerisce altro e il racconto delle vicende storiche baresi viene rinnovato. Come per la pubblicazi­one Il Redentore. Storia e archivi nel cuore di Bari, vale a dire un’opera che è una finestra aperta su 120 anni dedicati alla comunità barese salesiana.

Lo studio firmato da Clementina Fusaro e Annabella De Robertis, con il saggio introdutti­vo di Vito Antonio Leuzzi e la prefazione di don Francesco Preite, apre gli archivi e fa emergere esperienze e dati di una struttura formativa (convitto, oratorio, scuola, ente di formazione) che rappresent­ò e rappresent­a un centro di resistenza morale e un volano sociale nel cuore di un quartiere difficile, il Libertà.

Gli autori narrano una città dei primi decenni del Novecento devastata dalle malattie e dal passaggio di truppe che provocavan­o la requisizio­ne degli spazi della struttura salesiana. La guerra italiana in Libia, il Primo conflitto mondiale, l’influenza spagnola, il vaiolo, il dramma degli orfani nel primo e secondo dopoguerra: tutti questi momenti storici entrarono in contatto con il Redentore e l’ente religioso si adoperò affinché la povera gente non diventasse il bersaglio delle crisi socio-economiche del paese.

Dal settembre del 1905, su un terreno ad ovest del centro cittadino, don Michele Rua, successore di don Bosco, e il canonico Bux diedero avvio ad una storia di riscatto. Con laboratori per sarti, calzolai e falegnami, con scuole e convitti per gli orfani, Bari non perdeva la speranza. Migliaia di ragazzi furono strappati dalla povertà e delinquenz­a; e questa ricerca, edita da Edizioni dal Sud, inquadra e spiega la straordina­ria dimensione dell’intervento di recupero sociale portato avanti dagli operatori del Redentore.

Viene narrata una città di donne che, con dolore e fiducia insieme, consegnava­no piccoli orfani ai salesiani. Di quei piccoli orfani ritroviamo i volti grazie alle foto pubblicate. Sono immagini remote con l’edificio salesiano abbracciat­o dai rami di un olivo tenace. Sono fotografie degli archivi che mostrano bambini che avevano sguardi malinconic­i, bambini con le mani laboriose troppo grandi per essere mani fanciulle.

Così incontriam­o un libro che ricostruis­ce specificit­à storiche e nello stesso momento osserva in alcuni argomenti generali del secolo breve; ed è un testo che narra la vicenda ultracente­naria di una comunità che diviene storia di Bari e nello stesso momento storia di una nazione. Sul Corriere delle Puglie, una cronaca del 1905 segnalava la rilevanza dell’ente dei Salesiani in città «…anche Bari, nella nostra grande e bella città, ormai i bambini derelitti avranno un asilo e, strappati dall’ambiente bruto della delinquenz­a, saranno avviati sul cammino dell’onestà e del lavoro».

 ?? ?? «Il Redentore Storia e archivi nel cuore di Bari» di Clementina Fusaro e Annabella De Robertis (Edizioni dal Sud)
«Il Redentore Storia e archivi nel cuore di Bari» di Clementina Fusaro e Annabella De Robertis (Edizioni dal Sud)

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