Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Bivacchi, è tolleranza zero Nel Salento pronto anche il sequestro delle case pollaio
Ordinanza a Porto Cesareo. E a Gallipoli stop alla musica entro le 24 Cariddi, sindaco di Otranto: «Ronde miste per far rispettare la legalità»
LECCE Il Salento si appresta all’invasione di turisti ed i sindaci delle principali mete estive si preparano ad accoglierli. Dallo Ionio all’Adriatico, si rinnovano e prolungano ordinanze sindacali contro le «case pollaio», i bivacchi e la musica ad alto volume oltre la mezzanotte, spesso causa di lamentele e notti insonni di residenti e vacanzieri. L’ultima ordinanza contro il sovraffollamento negli appartamenti è stata emanata a Porto Cesareo, dove - fermo restando altre eventuali conseguenze penali o amministrative per i trasgressori (locatario,
Silvia Tarantino
Così eviterò invasioni di vacanzieri senza regole
locatore o proprietario) sono previste sanzioni fino a 500 euro. La normativa prevede tre giorni per liberare l’immobile ma c’è anche il ricorso allo sgombero forzato con sequestro dell’immobile.
Il fenomeno delle «case pollaio», tuttavia, non è comune nelle città di Gallipoli, Porto Cesareo e Otranto: presente nelle prime due, assente nell’ultima. Come pure il fenomeno del bivacco estivo, che la città idruntina ha conosciuto solo durante i due anni della pandemia, quando i locali del centro si sono improvvisati discoteche per via della chiusura delle stesse. «A Gallipoli l’ordinanza contro le “case pollaio” è in vigore ormai dal 2017, come anche il divieto di bivacco e dell’uso di citronella sulle mura storiche - dichiara il sindaco della città ionica Stefano Minerva - La prossima settimana, inoltre, emaneremo un’ordinanza in vigore fino al 30 agosto, per limitare la musica fino a mezzanotte per bar, ristoranti e locali di prossimità. Le rapine in discoteca non possono essere un campanello d’allarme in vista dell’estate: sono atti da condannare e possono succedere, anche se non devono succedere».
«Anche quest’anno - spiega Silvia Tarantino, sindaco di Porto Cesareo - ho emanato quest’ordinanza per evitare il sovraffollamento delle abitazioni e per prevenire situazioni igienico-sanitarie a rischio. Visto l’afflusso dei turisti che arriverà, ho ritenuto di adottare questa ordinanza al fine di evitare l’invasione senza regole in case vacanza ed abitazioni private. Non escludo, in un prossimo futuro, di adottare altri provvedimenti». Nessuna ordinanza contro le «case pollaio» ed il bivacco, come detto, ad Otranto. «Il sovraffollamento negli appartamenti è un problema che non abbiamo mai vissuto - dichiara Pierpaolo Cariddi, riconfermato alla guida della città dei Martiri nell’ultima tornata elettorale - per questo non c’è mai stata alcuna necessità di dire o fare niente. Per quanto riguarda i locali di intrattenimento, invece, dal 2016 è in vigore un atto sindacale che permette la diffusione della musica fino alla mezzanotte, salvo mie deroghe. Chi trasgredisce le regole andrà incontro a multe e riscontri penali, fino a rischiare la chiusura».
Poi aggiunge: «Domani (oggi, ndr) incontrerò prefetto e forze dell’ordine per indicazioni e suggerimenti. Sicuramente organizzeremo un’azione di controllo mirata e specifica per questo tipo di attività, per fare in modo che tutti rispettino i parametri previsti dalla norma, che invece rappresentano un problema quando vengono sforati». Il sindaco idruntino, quindi, conclude: «La soluzione al problema potrebbero essere delle ronde miste, con vigili urbani e forze dell’ordine, per avere sul territorio un’azione di controllo più efficace. Le norme ci sono e, se sono rispettate, il problema non si pone. Bisogna trovare il modo per farle rispettare: in queste situazioni, purtroppo, ci vuole il bastone».
Intanto è polemica a Torre
Stefano Minerva Le rapine in discoteca non devono più accadere
dell’Orso, una delle marine di Melendugno, dove un comitato civico composto da residenti e turisti abituali ha scritto al Comune, per chiedere interventi urgenti sull’affitto di sdraio e ombrelloni nei lidi privati. Il motivo? Una regolamentazione del prezzo in spiaggia e l’impossibilità di trovare un posto in riva al mare negli stabilimenti, perché tutti i posti sarebbero già stati assegnati per l’intera stagione a strutture ricettive e villaggi turistici, che li avrebbero riservati per i propri clienti.