Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Quelle due debolezze a Cinque Stelle
Due debolezze non fanno una forza, e gli effetti rischiano di vedersi in periferia. Dove già il Movimento unitario era tutt’altro che granitico. La Puglia è il classico esempio: i transfughi che intenderebbero seguire Di Maio si contano su una mano o poco più. I consiglieri regionali restano nel M5S, tutti con Conte, mentre la Laricchia, unica all’opposizione di Emiliano, boccia sia Conte sia Di Maio. La rottura difficilmente potrà avere delle conseguenze in Puglia. Il gruppo è in maggioranza, qualche giorno fa, dopo l’insuccesso elettorale, ha chiesto ad Emiliano un incontro di verifica (anche le parole politiche della Prima Repubblica sono tornate di moda). Richiesta caduta nel vuoto. E i grillini, sia di maggioranza sia di opposizione, non sembrano trovare lo spazio per un’autonoma azione politica. Anche perché devono fare i conti con il grido di guerra di Emiliano che, nella foga della campagna elettorale, ha lanciato il nuovo manifesto del Pd pugliese: «Non siamo un partito radical chic, scordatevelo che il Pd possa diventare un partito da salotti che beve vino di qualità». Spavento nelle enoteche di lusso.