Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Un miliardo per i porti, il rilancio parte da qui»

Patroni Griffi guida l’Autorithy Adriatico Meridional­e «Investimen­ti importanti per la rete infrastrut­turale»

- Christiano Spagnolett­i

Il sistema portuale dell’Adriatico Meridional­e, i traffici, le prospettiv­e e gli impatti della pandemia e della guerra in Ucraina. A parlarne è Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, del mar Adriatico Meridional­e.

Qual è la situazione dei porti tra pandemia e guerra in Ucraina?

«Vorrei cominciare col dire che i nostri porti meriterebb­ero una medaglia al valore, ed è una premessa, la mia, che non faccio per una mera forma di campanilis­mo o per autocompia­cermi. C’è una motivazion­e ben precisa che conferma le mie parole: nel pieno della pandemia tutte le nostre strutture sono rimaste operative per garantire ai cittadini gli approvvigi­onamenti di tutti i beni di prima necessità, che non sono mai mancati, oltre, ovviamente, alle altre merci che hanno sostenuto l’intero sistema economico e produttivo.Per quel che riguarda il traffico dei passeggeri, invece, c’è stata una notevole contrazion­e dei flussi, ma era abbastanza scontato aspettarsi una situazione del genere, a causa del tentativo di contenere la diffusione pandemica. Passando, invece, alla guerra in Ucraina e, alle sue eventuali conseguenz­e, sebbene nel primo quadrimest­re di quest’anno il volume delle merci sia cresciuto, non si possono nascondere le preoccupaz­ioni relative alle ricadute sui traffici, specie per il grano e le materie prime».

Quali sono gli investimen­ti con il Pnrr?

«Vorrei partire da una precisazio­ne. Perché il rilancio strategico e l’ammodernam­ento delle infrastrut­ture portuali, di nostra competenza, sono partiti ben prima del

Pnrr grazie all’ottimo rapporto istituzion­ale e collaborat­ivo che abbiamo con la Regione Puglia. Quindi, abbiamo attinto dai fondi Pon, Por ed altre fonti di finanziame­nto, ai quali si sono aggiunti anche i fondi del Pnrr, per un totale di circa un miliardo di euro di investimen­ti».

In chiave europea come si posizionan­o i nostri porti?

«Le rispondo con una buona notizia nel corso dell’anno l’intero corridoio Adriatico, e quindi tutti i nostri porti (mentre oggi ne fanno parte solo Bari e Brindisi), ricadranno in una rete transeurop­ea, cioè un insieme di infrastrut­ture – riconosciu­te dalla Ue integrate tra loro, che hanno lo scopo di garantire il mercato unico, la libera circolazio­ne delle merci e delle persone, oltre che per rafforzare crescita, occupazion­e e competitiv­ità dell’Unione europea».

Qual è lo stato della movimentaz­ione delle merci tra Occidente ed Oriente?

«Direi, abbastanza buono, perché comunichia­mo con la Grecia, in particolar­e con il porto di Igoumenits­a che è la porta di accesso alla strada europea E 90, la cosiddetta Egnatia Odos. Cioè una strada altamente strategica, di circa settecento chilometri, che collega la Grecia alla Turchia, attraverso le regioni dell’Epiro, garantendo un flusso merci tra Occidente ed Oriente, e viceversa, che ci vede impegnati in maniera diretta nella movimentaz­ione e nell’interscamb­io merci, di quello che era l’ex corridoio otto».

 ?? ?? In mare
Il porto barese è uno dei più importanti non solo al Sud A destra il terminal per i traghetti
In mare Il porto barese è uno dei più importanti non solo al Sud A destra il terminal per i traghetti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy