Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Affitto caro, Stradale sfrattata
Il caso a Lecce. Il ministero vuole risparmiare e non paga, sindacati di polizia mobilitati
La sede è ritenuta troppo costosa, stesso provvedimento per il commissariato di Nardò
Il ministero dell’Interno ritiene troppo costosa la sede della polizia stradale di Lecce, non rinnova il contratto e non paga. Risultato: scatta lo sfratto. Stesso provvedimento per il commissariato di Nardò.
Sulla sede della polizia stradale di Lecce pende la scure di uno sfratto esecutivo e, soprattutto, l’aut aut del ministero dell’Interno che ha prospettato la chiusura del presidio se una soluzione non sarà trovata entro un anno. Sotto sfratto è anche la sede del commissariato di Nardò, dove, nel dicembre scorso, si è già presentato l’ufficiale giudiziario per far sgomberare i locali. L’intervento in extremis della prefettura ha indotto i proprietari dell’immobile di via Duca degli Abruzzi a concedere tempo per trovare una soluzione. Non molto tempo. Quanto alla sede della Polstrada, in via dei Palumbo, a Lecce, la drastica linea ministeriale è stata espressa in un documento trasmesso a suo tempo alla prefettura di Lecce, che ha in mano il pallino della situazione quale organo periferico del Viminale. Quello che sembra un vero e proprio ultimatum del ministero, di cui si è parlato anche nel corso di una videoconferenza alla quale hanno preso parte esponenti della polizia leccese, ha messo in fibrillazione non solo l’ufficio territoriale del governo, ma anche la questura e l’intero personale della Polstrada, comprese le organizzazioni sindacali di categoria che oggi lanciano l’allarme. Ma dai sindacati parte anche un appello rivolto alla prefettura, a stringere i tempi per scongiurare il «ripiegamento».
Questo è il termine usato dal Viminale nella lettera in cui prende atto delle difficoltà a reperire una nuova casa per la polizia stradale leccese senza sforare la provvista economica massima stabilita. Un termine che per gli addetti al lavori non può avere altro significato se non quello della chiusura del presidio, con i suoi 38 agenti, sei autovetture, due motociclette e tutta la strumentazione tecnica. Uomini, donne e mezzi che danno un contributo rilevante alla sicurezza stradale e prestano assistenza e soccorso agli automobilisti in difficoltà, svolgendo i loro compiti d’istituto in un Salento sempre più affollato di visitatori. Qui, peraltro, i flussi delle auto e le infrazioni al codice della strada subiscono un’impennata in coincidenza con una stagione turistica sempre più lunga.
Lo sfratto alla Polstrada, a quanto è dato sapere, risale al 2015. Nell’udienza tenutasi davanti al Tribunale di Lecce lo scorso 26 maggio, l’Avvocatura di Stato, che difende il ministero, ha chiesto e ottenuto un anno di tempo per trovare una soluzione. Il contratto di affitto, una volta scaduto, non è stato, infatti, più rinnovato. Ed i tentativi fatti, anche attraverso un bando della prefettura, per trovare un altro immobile con un canone annuale che non dovrebbe superare quello attuale di circa 47mila euro, finora sono andati a vuoto. «Questa storia ha magari a che fare con i tagli lineari del personale che oggi potrebbero toccare la Polstrada, il cui servizio rimarrebbe solo sulle autostrade, penalizzando il Salento che di autostrada non è fornito», sostiene il segretario generale leccese del Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia), Mirco Bray. «Entro il 2030 circa 40mila poliziotti, su un totale di 95mila, andranno in pensione – spiega ancora Bray per raggiunti limiti di età e noi rimarremo con risorse umane numericamente del tutto inadeguate».
Il coordinatore della Uil Polizia
Mirco Bray Questa storia ha che fare con i tagli alla polizia stradale: il servizio rimarrà solo in autostrada, Salento penalizzato Il canone
Attualmente il costo è di circa 47 mila euro all’anno, il ministero vuole risparmiare
di Lecce, Salvatore Annesi, indica una via d’uscita: «La nuova sede della questura promessa dal Comune, dove sarebbero radunati tutti gli uffici oggi sparsi nella città». A Nardò, invece, secondo i sindacati, non è escluso che possa verificarsi una situazione persino grottesca: l’ufficiale giudiziario potrebbe ripresentarsi in commissariato con la forza pubblica. «Niente di più facile - ironizza amaramente Salvatore Annesi - che siano i carabinieri a sfrattare i poliziotti». C’è imbarazzo. E si tocca con mano tra le divise con l’aquila coronata, il glorioso simbolo della Polizia di Stato che appena due mesi fa, in aprile, ha festeggiato i 170 anni della sua fondazione.