Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Vaiolo, altri due infettati Il Covid torna a far paura
Per l’assessore Palese resterà aperto anche se i pazienti saranno pochi
Altri due casi di vaiolo delle scimmie sono stati accertati al Policlinico di Bari. Un caso è stato diagnosticato dall’ambulatorio di malattie infettive su un uomo di 37 anni barese rientrato da un soggiorno all’estero con evidenti manifestazioni cutanee. Intanto, torna a far paura il Covid in Puglia. Ieri sono stati rilevati altri 3.244 nuovi casi di contagio da Coronavirus su 13.731 test per una incidenza del 23,6%. Tre i decessi.
L'ospedale Covid in Fiera del Levante a Bari non è destinato a chiudere a breve, nonostante l'esiguo numero di pazienti ricoverati. È quanto dichiarano l'assessore alla Sanità Rocco Palese e il direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro: «Qualora affermano - l'occupazione dei posti letto Covid dovesse raggiungere una soglia critica, oltre alla riattivazione dell'intera rete ospedaliera pubblica, potrebbe rendersi necessario disporre anche della Struttura Maxi Emergenza, allestita presso la Fiera
del Levante, utilizzabile fino all'avvio delle procedure di dismissione»
L’intervento di Palese e Montanaro capita il giorno in cui il Covid in Puglia torna a sfondare il tetto dei 31mila casi. In un solo giorno sono stati registrati 3244 nuovi casi di positività a fronte ei 13.731 test, con un tasso pari al 23,6%. Quasi un test su quattro effettuati è risultato positivo. E anche la lista dei decessi continua ad allungarsi: altri tre morti in una sola giornata. L’area maggiormente colpita è quella del barese, dove si registrano 974 nuovi casi.
L’asticella dei contagi, dunque, segna un +1796 rispetto alla giornata precedente e sale anche il numero dei ricoveri che diventano 235, nove in più rispetto a giovedì scorso. Rimangono 10, invece, le persone in terapia intensiva. Seppur le alte temperature scoraggiano la diffusione del virus che si propaga per via aerea, la convivenza con il Covid ormai è una costante. «La stagione estiva ci ha disabituato al concetto di convivenza con il virus Sars-cov2, tuttavia dopo due anni di emergenza pandemica credo necessario il passaggio da gestione
Rocco Palese
Potrà essere necessario disporre della struttura di emergenza
emergenziale a gestione ordinaria della circolazione del virus», spiega il dottor Attilio Di Girolamo, in prima linea sin dalla prima ondata della pandemia.
«L’esperienza di queste ultime ondate ci insegna che va rimodulato l’approccio nelle cure al malato covid poiché sono necessarie le aree grigie dedicate nei vari reparti, in modo tale che pazienti ortopedici, cardiologici, oncologici possano avere lo stesso grado di specializzazione nelle cure, nonostante la positività al Covid», spiega ancora l’allergologo.
Ma non è soltanto il Covid a tenere impegnati gli infettivologi pugliesi. Negli ultimi giorni sono stati accertati nel Policlinico di Bari altri due casi di vaiolo delle scimmie. Il primo è stato diagnosticato dall’ambulatorio di malattie infettive su un uomo di 37 anni barese rientrato da un soggiorno all’estero e che presentava segni evidenti sulla cute; il secondo caso è stato confermato su un uomo di 25 anni in dermatologia dopo l’accertamento virologico effettuato dal laboratorio di epidemiologia molecolare. Per nessuno dei due è stato disposto il ricovero ma lo stretto isolamento domiciliare. Complessivamente i casi accertati fino ad oggi dal Policlinico di Bari sono tre.
«È partito un focolaio la cui durata è impossibile da prevedere ma non ci aspettiamo assolutamente una pandemia come quella del Covid» rassicura la professoressa Annalisa Saracino, direttrice dell’unità operativa di malattie infettive del Policlinico di Bari. «Si tratta di un virus che non si diffonde per via aerea e pertanto anche la sua diffusione è limitata. Ci sentiamo comunque di raccomandare l’osservazione delle regole di igiene» continua. Niente paura per chi affronta i viaggi con prudenza: «Quelli registrati sinora sono casi lievi, non ci sono preoccupazioni sul piano della mortalità. Si tratta di un virus che conosciamo ma che non si era ancora presentato dalle nostre parti» spiega la virologa barese. «Mai però abbassare la guardia».