Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Appartamento in fiamme, paura al quartiere Libertà Quattro persone intossicate
A causa di un cortocircuito. Secondo incendio in tre giorni
Due incendi in tre giorni. È il bilancio con cui Bari si avvia alla chiusura di una settimana che ha portato l’estate e con sé il noto caldo torrido del mezzogiorno. Solo pochi giorni fa a spaventare era stato un corto circuito che aveva causato il rogo di un furgone nella piazza del mercato di San Pasquale. Ieri invece causa dell’incendio è stato un frigorifero e i soliti cavi ormai stagionati, abbinati ad una temperatura che ha flirtato per tutto il giorno con i 30 gradi.
Quella appena trascorsa è la prima settimana di grande caldo dell’anno, prova a cui i cittadini non erano pronti. E i mezzi ancora meno. I fatti sono avvenuti nel quartiere Libertà, primo piano di un palazzo di via Principe Amedeo, angolo via Fratelli Bandiera. Secondo i vigili del fuoco sarebbe stato il vecchio elettrodomestico a far divampare un incendio che per pura casualità non è stato miccia di una tragedia. L’appartamento al momento del divamparsi del fuoco era vuoto, a dare l’allarme è stato un passante che ha visto uscire le fiamme dall’abitazione. Il primo soccorso a chi era rimasto bloccato nell’immobile, secondo alcune ricostruzioni, sarebbe stato offerto dal proprietario di un’officina meccanica presente sotto il palazzo. Provvidenziale poi l’intervento delle forze dell’ordine. Sono stati infatti tratti in salvo dai vigili del fuoco ben sei inquilini dello stabile. Quattro di loro sono finiti comunque in ospedale per via di una presunta intossicazione, causata dall’eccessivo fumo aspirato. Una dinamica simile ad inizio 2020 era costata la vita ad Angela Lee, lettrice d’inglese dell’Università di Bari. Lei rimase vittima dell’incendio all’interno della sua abitazione a pochi isolati di distanza.
Sopra la palazzina una nube nera ha fatto da vero e proprio alert per tutti i residenti. Il fumo si è raccolto nella massa gassosa che per diverse ore ha stazionato sopra l’intero rione. Sul posto, oltre ai pompieri, sono intervenuti anche agenti della Polizia locale e della Polizia di Stato.
Spaventati dal fumo, le sei vittime si sono messe al riparo sui balconi e da lì sono state tratte in salvo. Scene da film sviluppatesi all’attenzione di passanti e residenti di una delle zone più densamente popolate della città. L’eventuale crollo della struttura o il cedimento di parte di essa avrebbe certamente coinvolto una parte della popolazione della zona.
La vicenda sottolinea ancora una volta la pericolosità di queste temperature. Non solo per la natura, mai così in sofferenza come testimoniato
dagli incendi spontanei. Ma anche per le città, dove alle temperature altissime si aggiungono anche eventi incendiari, ognuno dall’altissimo coefficiente di pericolosità. Un inizio estate che con la discesa in campo dell’esercito per arginare le fiamme che hanno colpito il parco dell’Alta murgia, non può che riportare alla mente i mesi di giugno, luglio e agosto trascorsi lo scorso anno.
La fatalità
L’alloggio era vuoto A dare l’allarme è stato un passante che ha notato le fiamme