Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
L’ORA DI RIPARTIRE DAI CONTENUTI
L’estate è bella perché varia. La varietà dell’offerta culturale, soprattutto letteraria, in Puglia, mai come quest’anno risente di due tendenze. Da un lato i cosiddetti festival, che seguono la logica del nome. Dall’altro le rassegne che seguono la logica del contenuto. Da una parte chi ritiene che il pubblico abbia bisogno (anche d’estate) di vedere gli autori e gli opinionisti passati per lo schermo televisivo. Dall’altra chi si concentra sul tema e sceglie di puntare su figure spesso meno celebri, ma non meno pregne di pensiero.
Questa compresenza è sintomo di un dinamismo organizzativo come non si vedeva da tempo, dovuto, probabilmente, allo scatenamento delle idee dopo il Covid e all’affacciarsi, sul palco, di nuovi attori. Attori che, nel migliore dei casi, sintetizzano le due tendenze, mescolano temi e nomi o, meglio, fanno discendere i nomi dai temi puntando sulla qualità, più che sulla notorietà. Degli esempi: il festival Sherocco, che mescola tutto con equilibrio, rappresenta una novità nell’offerta delle idee sulle relazioni e sulle professioni di genere; le iniziative agostane a Ginosa Marina, dove dentro le discoteche si terranno iniziative dell’Arci e presentazioni di libri, rappresenta una cerniera tra mondi solo apparentemente lontani; le rassegne organizzate da librai salentini come la Idrusa o Macarìa, dove si tengono i nomi intorno a frequentazioni stabili col contenuto, negli stessi luoghi della movida; i tanti eventi organizzati da società culturali che danno identità ai territori portando alla lettura nicchie molto interessanti di pubblico. Linee di tendenza che meritano di essere studiate affinché non siano misconosciute, per esempio nella concessione di contributi pubblici. È infatti chiaro che l’effetto del nome risente del contingente, mentre il contenuto travalica il tempo e resta impresso nella memoria del pubblico.
La terza via, quella preferibile, quella della mescolanza di tendenze, sta nella preparazione alla fruizione dei contenuti, dove la presentazione di un libro, per esempio, può essere preceduta dalla lettura dello stesso, in una programmazione lunga, primaverile, che consenta al pubblico di non essere occasionale ed estemporaneo, ma di partecipare alla regia dell’evento. Questo esige un impegno organizzativo, una solida direzione artistica e un investimento pubblico e privato (sponsor) superiore a quello attuale. I nomi - oggi che la guerra ci porta a riflettere su di noi – rischiano di essere una mera ed accidentale distrazione. I contenuti, al contrario, muovono in profondità le coscienze, tornando ad essere la madre di ogni nome del futuro.