Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Un vento caldo e secco soffia sul mondo dell’arte
S’inaugura domani a Lecce, alle ore 18 presso la chiesetta di Palazzo Giaconia, nel complesso delle Mura urbiche, la mostra «Foehn» a cura di Pia (scuola indipendente per artisti e curatori con sede a Lecce): in esposizione le opere di Daniela D’Amore, Matteo Gobbo, Ivana Pia Lorusso, Federico Rizzo e Silvia Ruggeri. Il titolo fa riferimento al vento, il favonio, caldo e secco: una presenza invisibile in grado di modificare la percezione del circostante e della realtà che, all’interno di questa mostra, diventa metafora della pressione (sociale, politica, culturale) che, come leitmotiv, attraversa sottilmente le opere.
Il percorso di «Foehn» abbraccia Body Shaping di Ivana Pia Lorusso (Bari, 1995), artista visiva e attivista transfemminista, la cui opera prende ispirazione dalla consuetudine di censurare i corpi femminili nei contenuti online sui social media; continua con Find me a space di Federico Rizzo (Lecce, 1998), installazione che riflette sui confini dello spazio creativo e sulla precarietà come condizione della Generazione Z e comprende anche Not Yet, progetto aperto ideato da Daniela D’Amore (Caserta, 1989), che mette in luce gli aspetti intimi dell’influenza esercitata da luogo, natura e cultura sullo sviluppo della personalità.
Indagano la dimensione spirituale le opere Samskara e Guardiani di Matteo Gobbo (Grosseto, 1987), sculture che invitano alla contemplazione, a forme pure per indagare il rapporto tra uomo e natura, e V.A.M. di Silvia Ruggeri (Catania, 1968), sempre mossa nella sua ricerca tra bisogno di evasione e necessità di sperimentazione, che per la mostra propone una nuova produzione in grado di mettere in moto corpi, identità e spazi.
La collettiva spazia dalle sculture alle video-installazioni, alla pittura alla performance. Le opere creano un dialogo speciale anche con la chiesetta di Palazzo Giaconia, che per questa occasione apre le porte al pubblico.