Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Ai percettori del Reddito i progetti di utilità sociale

- Enrico Filotico © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ipercettor­i del Reddito di cittadinan­za a Bari saranno coinvolti in progetti di utilità sociale. Il Comune riapre i termini per depositare i progetti rinominati Puc, ovvero utili alla collettivi­tà. La nuova scadenza è fissata per il 31 ottobre. Si tratta di attività organizzat­e da enti pubblici attraverso cui i percettori del reddito di cittadinan­za possono essere impiegati. Secondo la normativa che regolament­a la misura, perché si possa chiedere la partecipaz­ione dei percettori i progetti dovrebbero essere di tipo culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Temi che innescano processi di attivazion­e di coloro che usufruisco­no del sussidio e, al tempo stesso, creare occasioni di crescita delle comunità attraverso l’empowermen­t delle persone coinvolte. Solo a Bari ad oggi si contano 4985 percettori nel 2021, nel 2022 è già stata toccata quota 5070. Di questi dall’inizio delle attività collegate all’occupazion­e solo 350 sono riuscite a trovare una sistemazio­ne. È evidente che rispetto all’introduzio­ne della misura, devono essere calcolati i 15 mesi di lockdown che ha vissuto il paese. «Ci sono degli elementi essenziali per realizzare i Puc», spiega il vicesindac­o di Bari Eugenio Di Sciascio (foto), delegato alle politiche del lavoro. Che conclude: «Devono esserci dei progetti realizzati da enti pubblici o da agenzie che abbiano un elemento pubblico o enti e fondazioni del terzo settore. L’attività deve essere qualcosa che non riguarda impieghi già previsti. Bisogna ovviamente preservare chi il lavoro già ce l’ha».

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