Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Prove tecniche da governatore
Il sindaco finisce però sotto il fuoco di FdI: «Sul Pnrr non faccia il rivoluzionario, trovi soluzioni» Campagna elettorale, Decaro si sposta in Salento: per molti prepara già le Regionali
Dettosi pronto a fare la rivoluzione se sarà toccato il Pnrr, Antonio Decaro finisce nel mirino di Raffaele Fitto e Marcello Gemmato (FdI): «Toni da campagna elettorale, pensi a trovare soluzioni». Intanto il sindaco di Bari si sposta oggi in Salento per la campagna elettorale del Pd: per molti sta preparando il terreno alla candidatura a governatore.
BARI Duello a distanza tra il sindaco pd Antonio Decaro e vari esponenti del gruppo dirigente di FdI. Questi avevano convocato un incontro con i giornalisti su infrastruttura e rimodulazione del Pnnr: si sono trovati a commentare i titoli dei giornali con le dichiarazioni di Decaro, pronto «a fare la rivoluzione» per impedire rallentamenti sul Pnnr. Il coordinatore FdI Marcello Gemmato, l’eurodeputato Raffaele Fitto e il candidato Matteo Colamussi (amministratore delle ferrovie Fal) hanno tutti replicato al sindaco di Bari. «Capisco i toni da campagna elettorale - dice Fitto - ma non me lo vedo Decaro a fare il Masaniello». «Decaro avrebbe dovuto trovare soluzioni anziché minacciare rivoluzioni» obietta Gemmato. E Colamussi: «Fa specie sentire parlare così il presidente nazionale dell’Anci». Decaro non ribatte e oggi se ne va in Salento, invitato dal consigliere regionale Donato Metallo: 4 incontri (Taviano, Tiggiano, Collepasso e Squinzano) con amministratori pubblici e associazioni del territorio.
Decaro ha assunto da tempo un ruolo di rilievo nel Pd e utilizza il suo status per fare campagna elettorale, per così dire, fuori dalla sua zona. Ma non c’è solo questo. C’è chi interpreta il suo attivismo come un training in vista di una possibile candidatura a governatore nel 2025 o come esercizio per futuri incarichi nel Pd nazionale. Sicché mentre il salentino Fitto, in odore di incarico ministeriale, ieri era a Bari, oggi Decaro va a rastrellare voti nella terra dell’eurodeputato FdI.
Fitto, come Gemmato e Colamussi, impongono una linea di concretezza alla conferenza stampa: «Parliamo delle questioni che interessano ai cittadini». Dunque poche polemiche e molti numeri.
«Il Pnrr - dice Fitto - è stato attivato prima della guerra. Per questo ha bisogno di una rimodulazione, come chiesto da Giorgia Meloni fin dalla scorsa primavera. Ce lo ricordano i costruttori di Ance quando dicono che per l’aumento delle materie prime, non c’è appalto che possa essere portato a termine. E ce lo ricorda l’impennata dei prezzi dell’energia. Vero: Bruxelles dice che per l’energia gli Stati possono intervenire sulla quota di Pnrr presa a debito (l’altra è a fondo perduto, ndr). Peccato che l’Italia abbia già impegnato tutti i 122 miliardi della parte a debito». Ad ogni modo, la rimodulazione «è consentita dal regolamento» che disciplina l’uso di Next Generation Eu.
A distanza arriva il no secco della viceministra Teresa Bellanova (Iv) e del capogruppo pd in Regione Filippo Caracciolo. Il deputato dem Ubaldo Pagano aggiunge che si deve «affrontare l’aumento dei costi con altre risorse ma non smontare il Pnrr».
Altre risorse? Come se Fitto avesse previsto l’obiezione, aggiunge alcuni dati alla sua riflessione. «Per le politiche europee di coesione, in tutte le Regioni, c’erano 84 miliardi da spendere nella programmazione 2014-2020. Siamo al 57% di spesa. Ora poi ci sono 231 miliardi del Pnrr da spendere obbligatoriamente entro il 2026. Il problema non sono i soldi, ma la capacità di spesa». Ed è quello che si candida a fare FdI dal governo. «La nostra regola è: competenza, studio dei temi, proposta delle soluzioni». Gemmato guarda anche oltre il voto del 25 settembre: «Con un forte consenso, metteremmo in discussione pure il governo di Emiliano in Regione».
Raffaele Fitto
Decaro dice di essere pronto alla rivoluzione? Non me lo vedo a fare il Masaniello