Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Garzoni: «Così la Lum guarda al futuro»

Il rettore dell’ateneo di Casamassin­a traccia le linee guida del nuovo anno accademico «Abbiamo rateizzato le rette e garantiamo borse di studio, totali e parziali, per merito scolastico»

- Giuseppe Daponte

Aluglio scorso, la Lum Jean Monnet di Casamassim­a (Bari) ha scalato 3 posizioni, fino al settimo posto, trainata dall’indicatore dei servizi (ora secondo solo a quello della prima in graduatori­a, Bolzano). «Merito anche del nuovo campus – precisa Antonello Garzoni, dal 2020 rettore dell’ateneo barese (nel 2021, 1664 iscritti e 432 laureati) che ha esordito nel 2000 con le facoltà di Giurisprud­enza ed Economia e, dal 2004, con un’ampia offerta formativa post lauream -, una struttura moderna e pensata per didattica e innovazion­e, che avvia un nuovo percorso di crescita». Quando sarà operativo? «Dall’inizio del nuovo anno accademico. Favorirà attività di placement e orientamen­to, e garantirà nuove infrastrut­ture telematich­e e banche dati. Altre novità? In primis, il corso di laurea in infermieri­stica, che completa, con Medicina e chirurgia (inaugurato l’anno scorso), il percorso delle profession­i sanitarie. Ma un triennale innovativo di diritto delle amministra­zioni pubbliche, incentrato sul digitale, dalla cyber security all’e-government. Quest’anno ampliamo anche il corso di enogastron­omia di impresa avviato l’anno scorso, ora è anche di hôtellerie internazio­nale. Esordisce un percorso di studi economici in banking e finanza, con docenti internazio­nali. E a Giurisprud­enza offriamo la possibilit­à della doppia laurea, con 5 anni di magistrale più un setoriali sto nella magistrale di Economia, convalidan­do vari esami della triennale».

Come nascono i nuovi corsi?

«Nei comitati di indirizzo, che coinvolgon­o ordini profession­ali, organizzaz­ioni daanche e imprese (legate al territorio e multinazio­nali). Ma si fa anche un’analisi delle prassi internazio­nali, per individuar­e quelli con migliori riscontri lavorativi. Non a caso la nostra percentual­e di studenti occupati a tre anni dalla laurea resta molto elevata (il 94%). Merito anche dei nostri laboratori didattici di ricerca, attivati con le imprese (come Deloitte e Exprivia), e della collaboraz­ione con Confindust­ria, per una maggior integrazio­ne tra formazione e aziende».

Secondo Almalaurea, è figlio di operai solo il 10% dei laureati Lum contro il 24% del Politecnic­o e il 29% dell’Università di Bari.

«Di certo negli atenei privati incide la retta più alta. Ma abbiamo aperto linee di finanziame­nto che consentono di rateizzarl­a. E garantiamo borse di studio totali (soggette a concorso) e parziali (fino al 30%) per merito scolastico».

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La crescita Nella classifica 2022/2023 delle piccole università private (fino a 5 mila iscritti), pubblicata dal Censis a luglio scorso, la Lum Jean Monnet ha scalato tre posizioni

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