Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Se un film finisce tra gli Avvistamenti
Un giovane botanico vive isolato dal mondo in una villa circondata da un rigoglioso giardino, estensione del suo claustrale ritiro. Il forzato esilio viene turbato con l’irrompere di una creatura ibrida, nata nei recessi della sua mente e tuttavia materializzata nella perturbante presenza di un essere dotato di ali. Nel confronto tra stato onirico e realtà si costruisce il plot del film Moonbird di Rä di
Martino, presentato oggi, alle 21, nell’atrio del castello di Bisceglie nell’ambito di Avvistamenti, il (non) festival organizzato dal Cineclub Canudo con la direzione artistica di Antonio Musci e Daniela Di Niso. Le immagini del film sono alla base di Moonbird Variations, un originale progetto che dal film si dilata in una performance live dove coesistono cinema, video arte e musica. Con Mauro Remiddi (voce, organo e modular synth) autore della colonna sonora, accompagnato da Simone Alessandrini (chitarra elettrica, sax) e Simone Pappalardo (acusmonium, live electronics) la musica, parte integrante dell’opera, si modifica stilisticamente e vira dal classico verso sonorità elettroniche. Rä di Martino, romana, classe 1975, presente in Puglia anche con una mostra dedicata a Carmelo Bene, ancora in corso tra Lecce e Otranto, si esprime con la fotografia, l’installazione e preferibilmente con il video nel quale riversa la sua passione per il cinema. Formatasi a Londra al Chelsea College of Art e alla Slade School of Art, dopo una lunga permanenza newyorkese e con una prestigiosa attività espositiva, l’artista è tornata in Italia concentrandosi sull’elaborazione di storie che uniscono vissuto e memoria, in un mix di riscontri reali con piani onirici. Un fronte di ricerca che le consente anche di verificare gli effetti sull’inconscio della continua esposizione mediatica, mettendone a nudo meccanismi di finzione e manipolazione. Con la fotografia compie operazioni concettuali, spesso rilevando materiale d’archivio (Play House 2018), rieditato e mescolato in composizioni, nuovamente fotografate, per generare negativi da cui continuare il ciclo.
Anche questa edizione di Avvistamenti, la ventesima, conferma un format che dalla cinematografia sperimentale si propaga verso i linguaggi visuali e performativi con approfondimenti e incontri. Come quello, al termine della proiezione, tra Rä di Martino e Bruno Di Marino, storico dell’immagine in movimento e curatore.