Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il «quadro sonoro» di Achille Lauro Lo show al MarTa
L’artista ha presentato il progetto ispirato ai tesori custoditi del museo archeologico di Taranto
Abbigliamento «total black», jeans, maglietta e cappellino nero, Achille Lauro, all’anagrafe Lauro De Marinis, ieri è arrivato scortatissimo al MarTa di Taranto, la città nella quale stasera (ore 21), ospite del festival MediTa su una Rotonda del Lungomare già sold out, si esibisce per la terza volta in tre anni con l’Orchestra della Magna Grecia, la formazione di Piero Romano dalla quale è stato adottato tenendo nei mesi scorsi un tour in giro per l’Italia. L’appuntamento al Museo archeologico era con la stampa, per presentare il «quadro sonoro» che l’orchestra tarantina gli ha commissionato sotto forma di composizione ispirata proprio ai tesori del MarTa, dove ad attendere l’artista c’erano anche una quindicina di fan, i quali hanno regolarmente pagato il biglietto d’ingresso per vedere da vicino il loro beniamino.
Ma per conoscere le impressioni del popolare cantautore sul Museo, bisognerà attendere un’altra occasione, dato che la visita guidata con la direttrice Eva degli’Innocenti, interdetta ai giornalisti, si è tenuta dopo la conferenza stampa, durante la quale il cantante ha, peraltro, risposto solo a domande preventivamente confezionate, per volontà del management: un pò come se un cameriere chiedesse al cliente di un ristorante di ordinare il pranzo senza aver visto il menù. «Ho sempre preso spunti dai movimenti artistici», ha detto Lauro riferendosi alle connessioni tra la sua musica e l’arte visiva più volte sperimentate, anche al Festival di Sanremo, dove l’anno scorso fecero rumore i cinque look Gucci sfoggiati sul palco dell’Ariston alla maniera di tableaux vivants.
«Per me - ha poi aggiunto Lauro - è molto importante lavorare a questo progetto di estrema rilevanza culturale, che è unico al mondo e pensato per una location unica al mondo, un progetto attraverso il quale il mio legame con Taranto si rinsalda sempre di più».