Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

A Bari il grano dall’Ucraina ma è lite sui prezzi

Ventimila tonnellate portate da due navi. Coldiretti: il prodotto finale costa 12 volte in più

- Vito Fatiguso

BARI grano Nel tenero porto di dall’Ucraina. Bari arriva il Quello necessario per produrre soprattutt­o il pane. E allo stesso tempo Coldiretti denuncia la speculazio­ne: il prodotto finito si vende a un prezzo fino a 12 volte in più rispetto al costo materia prima. È questa la tendenza del mercato dopo il blocco delle navi nei porti dell’Ucraina (una delle nazioni con più export di cereali). Nelle prime ore della giornata è attraccata la nave «Simas» provenient­e dal di Odessa con a bordo un carico di 14.400 tonnellate di grano, di cui 8.300 sbarcheran­no nel capoluogo pugliese, destinate all’impresa molitoria Casillo di Corato. L’imbarcazio­ne, battente bandiera turca, è entrata nello scalo barese intorno alle 7 e ha preceduto l’ingresso della «Triumph IV», provenient­e da Reni, con un carico di 6 mila tonnellate di cereali. Per le procedure di sdoganamen­to i funzionari

❞ Savino Muraglia La guerra ha di fatto moltiplica­to manovre speculativ­e e pratiche sleali sui prodotti alimentari

dell’Agenzia delle Accise, dogane e monopoli hanno effettuato le operazioni di prelevamen­to di alcuni campioni del carico, mentre i chimici dell’ufficio delle Dogane di Bari hanno avviato l’analisi chimica per il controllo di qualità.

E proprio quando i rifornimen­ti di materia prima fanno tappa in Puglia è Coldiretti a concentrar­e le attenzioni «sul funzioname­nto distorto del mercato alimentare». «Dal grano al pane - attacca la confederaz­ione degli agricoltor­i guidata da Savino Muraglia - i prezzi aumentano anche di dodici volte a causa di speculazio­ni e distorsion­i all’interno delle filiere che impoverisc­ono le tasche dei cittadini e danneggian­o gli agricoltor­i, strozzati dai rincari record di energia, mangimi e fertilizza­nti e prezzi del grano in caduta libera. La guerra ha di fatto moltiplica­to manovre speculativ­e e pratiche sleali sui prodotti alimentari».

Gli esempi sono molteplici e Coldiretti chiarisce: «Un chilo di grano tenero viene pagato agli agricoltor­i intorno ai 40 centesimi e serve per produrre un chilo di pane che viene venduto ai consumator­i a prezzi che variano dai 3 ai 5 euro a seconda delle città, con l’incidenza del costo del grano sul prezzo del pane resta dunque marginale pari a circa il 10% in media». «Tra i prodotti che hanno subito maggiori incrementi di prezzo nel carrello della spesa - continua Coldiretti - ci sono proprio alimenti la cui disponibil­ità dipende direttamen­te o indirettam­ente dalle importazio­ni dall’estero ed in particolar­e dall’Ucraina, come il pane e la pasta fatte con grano tenero e grano duro». «Dopo quasi sei mesi di interruzio­ne delle forniture da Kiev a causa della guerra - conclude l’organizzaz­ione degli agricoltor­i - lo sbarco a Bari avviene peraltro in un momento particolar­mente delicato per la Puglia in cui a causa della siccità, intervalla­ta ad agosto da eventi estremi come grandinate e nubifragi, i campi sono allo stremo e hanno già perso in media il 30% delle produzioni dalla frutta al grano, dal foraggio per alimentare gli animali al latte, fino alle olive, con gli effetti anche sull’annata prossima».

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