Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Morta dopo tre interventi Reati finiti in prescrizione Il padre: «Uccisa due volte»
Lo ha deciso la Cassazione. Era stata operata a Bari e a Taranto
Il reato è ormai prescritto, le condanne sono state annullate senza rinvio per entrambi gli imputati: due medici pugliesi. Il caso è quello di Angela Valeria Lepore, l’agente di polizia penitenziaria di Toritto, piccolo paese in provincia di Bari, scomparsa il 17 luglio del 2014 per un’infezione da calcolo renale dopo essere stata sottoposta a tre interventi chirurgici negli ospedali di Bari e Taranto.
I giudici della Suprema Corte il 21 febbraio scorso hanno cancellato le condanne a 1 anno 4 mesi per intervenuta prescrizione inflitte in primo e secondo grado nei confronti dei due medici dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Così la morte di Valeria, dopo quasi nove anni e dopo una lunga battaglia sostenuta dal padre Giuseppe, resta senza colpevoli. La Cassazione ha solo confermato il risarcimensizione to dovuto ad alcuni dei familiari della giovane poliziotta.
«È una sconfitta per tutti gli italiani, è una sconfitta dello Stato» dice Giuseppe Lepore non nascondendo tutta la sua amarezza e aggiunge: «mia figlia è stata ammazzata due volte e la seconda lo ha fatto lo Stato, nonostante nelle prime due sentenze fosse stato scritto che Valeria è stata lasciata sola a morire».
La prescrizione dei reati, come detto, ha però scritto definitivamente la parola fine a tutta la vicenda, anche se il papà di Valeria fa fatica ad accettare la situazione. «Un omicidio colposo si prescrive in sette anni e mezzo, in 2.737 giorni per la precisione - aggiunge ancora - e di questi 1.202 sono stati persi per rinvii di udienza, per notifiche sbagliate o perché mancava un avvocato o un giudice. È stato perso così tanto tempo e si è arrivati alla prescrizione dei reati. Quanto meno i medici imputati sono stati condannati alle spese».
Valeria Lepore è morta il 17 luglio del 2014 all’età di 28 anni: era in vacanza con la sua famiglia a Manduria, nel Tarantino quando fu assalita da forti dolori all’addome. Al pronto soccorso le fecero i prelievi di routine. Furono quelle le prime ore di un calvario durato cinque giorni fino al decesso. Avvenuto dopo tre operazioni chirurgiche: la rimozione di un calcolo renale, l’impianto di un polmone artificiale e una craniectomia. Le indagini personali del padre, avvalorate da pareri e relazioni medico legali, avrebbero accertato che una Tac urgente e un’adeguata terapia antibiotica avrebbero consentito una diagnosi precisa ed evitato l’infezione che poi ha portato al decesso della ragazza.