Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Autismo, sotto accusa la Regione «C’è chi ha venduto casa per le cure»
L’ira delle associazioni. Alloggio: «Non garantisce l’assistenza di base»
«La Regione Puglia non garantisce i livelli essenziali di assistenza alle persone autistiche. È ora che le istituzioni ci ascoltino». È dura la protesta di Maurizio Alloggio, del Coordinamento Autismo Puglia, a pochi giorni dalle iniziative messe in campo in favore della giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo. «Una giornata in cui tutto diventa blu, tutti sorridono e tutti parlano di inclusione. Per le famiglie con figli autistici, però, è la consapevolezza che dopo quasi sette anni abbiamo un regolamento regionale che non ha prodotto nemmeno il 10% dei risultati attesi» stigmatizza il presidente di Ifun, l’associazione dei genitori con figli autistici.
L’obiettivo del coordinamento è quello di riuscire a sedersi a un tavolo con il presidente della Regione Emiliano e con gli assessori Barone e Palese per discutere delle iniziative da intraprendere «con urgenza» per fronteggiare quella che essi stessi definiscono «l’emergenza autismo». «Mancano logopedisti, educatori sanitari, terapisti della riabilitazione psichiatrica, neuropsichiatri, neuro psicomotricisti. Non è stato avviato alcun percorso per recuperare queste competenze con le università, ma si è pensato di colmare la mancanza con un provvedimento che autorizzi gli psicologi in sostituzione delle professioni saspendere nitarie mancanti» lamenta Maurizio Alloggio, preoccupato anche dal fatto che le istanze presentate agli organismi regionali non abbiano ricevuto risposta. «Ci sono famiglie al limite della disperazione, i costi per provvedere privatamente alle terapie per le persone affette da autismo sono troppo alti. Si arriva a anche 1500 euro al mese, troppi per una qualsiasi famiglia. C’è anche chi ha dovuto vendersi la casa per fronteggiare le spese e chi ha dovuto rinunciare a qualsiasi cura», evidenzia il portavoce del coordinamento. «La soluzione, per la Regione, è spesso legata a contributi economici, sulla modalità di utilizzo ed erogazione dei quali abbiamo più di una perplessità. Non c’è un vero monitoraggio Asl ed una vera rendicontazione delle spese, sia per la parte sanitaria, sia per la parte sociale», rileva Alloggio.
In Puglia il 2,38% dei nuovi nati è affetto da disturbi dello spettro autistico. Una percentuale che si è più che triplicata negli ultimi 7 anni e che mette in crisi anche la possibilità di rispondere alle esigenze di famiglie e persone affette dal problema. «Tutti discutono del futuro delle persone con autismo, tranne chi davvero il problema lo affronta ogni giorno. Non esiste formazione adeguata, servizi adeguati, strutture per gravissimi, vera inclusione lavorativa e sociale per gli adulti, sui quali gravano carenze gravissime, poiché considerati esclusivamente come pazienti psichiatrici, e servizi di presa in carico per bambini e adolescenti», protesta il rappresentante del Coordinamento Autismo Puglia.
Un grido di dolore che ricorda quello di Maria Grazia, la mamma di Bari che scelse di rinunciare a mandare suo figlio autistico a scuola: in 10 anni, il ragazzo aveva dovuto cambiare ben 17 insegnanti di sostegno.
Alloggio Il regolamento regionale ha prodotto nemmeno il 10% dei risultati attesi