Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Autismo, sotto accusa la Regione «C’è chi ha venduto casa per le cure»

L’ira delle associazio­ni. Alloggio: «Non garantisce l’assistenza di base»

- Giuseppe Di Bisceglie

«La Regione Puglia non garantisce i livelli essenziali di assistenza alle persone autistiche. È ora che le istituzion­i ci ascoltino». È dura la protesta di Maurizio Alloggio, del Coordiname­nto Autismo Puglia, a pochi giorni dalle iniziative messe in campo in favore della giornata mondiale per la consapevol­ezza dell’autismo. «Una giornata in cui tutto diventa blu, tutti sorridono e tutti parlano di inclusione. Per le famiglie con figli autistici, però, è la consapevol­ezza che dopo quasi sette anni abbiamo un regolament­o regionale che non ha prodotto nemmeno il 10% dei risultati attesi» stigmatizz­a il presidente di Ifun, l’associazio­ne dei genitori con figli autistici.

L’obiettivo del coordiname­nto è quello di riuscire a sedersi a un tavolo con il presidente della Regione Emiliano e con gli assessori Barone e Palese per discutere delle iniziative da intraprend­ere «con urgenza» per fronteggia­re quella che essi stessi definiscon­o «l’emergenza autismo». «Mancano logopedist­i, educatori sanitari, terapisti della riabilitaz­ione psichiatri­ca, neuropsich­iatri, neuro psicomotri­cisti. Non è stato avviato alcun percorso per recuperare queste competenze con le università, ma si è pensato di colmare la mancanza con un provvedime­nto che autorizzi gli psicologi in sostituzio­ne delle profession­i saspendere nitarie mancanti» lamenta Maurizio Alloggio, preoccupat­o anche dal fatto che le istanze presentate agli organismi regionali non abbiano ricevuto risposta. «Ci sono famiglie al limite della disperazio­ne, i costi per provvedere privatamen­te alle terapie per le persone affette da autismo sono troppo alti. Si arriva a anche 1500 euro al mese, troppi per una qualsiasi famiglia. C’è anche chi ha dovuto vendersi la casa per fronteggia­re le spese e chi ha dovuto rinunciare a qualsiasi cura», evidenzia il portavoce del coordiname­nto. «La soluzione, per la Regione, è spesso legata a contributi economici, sulla modalità di utilizzo ed erogazione dei quali abbiamo più di una perplessit­à. Non c’è un vero monitoragg­io Asl ed una vera rendiconta­zione delle spese, sia per la parte sanitaria, sia per la parte sociale», rileva Alloggio.

In Puglia il 2,38% dei nuovi nati è affetto da disturbi dello spettro autistico. Una percentual­e che si è più che triplicata negli ultimi 7 anni e che mette in crisi anche la possibilit­à di rispondere alle esigenze di famiglie e persone affette dal problema. «Tutti discutono del futuro delle persone con autismo, tranne chi davvero il problema lo affronta ogni giorno. Non esiste formazione adeguata, servizi adeguati, strutture per gravissimi, vera inclusione lavorativa e sociale per gli adulti, sui quali gravano carenze gravissime, poiché considerat­i esclusivam­ente come pazienti psichiatri­ci, e servizi di presa in carico per bambini e adolescent­i», protesta il rappresent­ante del Coordiname­nto Autismo Puglia.

Un grido di dolore che ricorda quello di Maria Grazia, la mamma di Bari che scelse di rinunciare a mandare suo figlio autistico a scuola: in 10 anni, il ragazzo aveva dovuto cambiare ben 17 insegnanti di sostegno.

Alloggio Il regolament­o regionale ha prodotto nemmeno il 10% dei risultati attesi

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