Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Aiuto i bimbi autistici ad avere un futuro In Puglia pochi i servizi»

Anna Ballarino è originaria di Margherita di Savoia Oggi a Bruxelles presenterà i progetti della sua scuola

- Di Giuseppe Di Bisceglie

«Tutti gli anni che ho dedicato al sociale sono stati spesi per le persone con autismo, per consentire loro di essere indipenden­ti». Anna Ballarino ha le idee chiare, tanta esperienza e soprattutt­o il desiderio di dare un futuro di autonomia ed indipenden­za ai ragazzi con sindrome di Asperger. Originaria di Margherita di Savoia,

è cresciuta e ha lavorato a Milano, città in cui ha presieduto una cooperativ­a sociale per oltre vent’anni, lavorando a progetti a favore di persone con autismo. Oggi sarà a Bruxelles per presentare i progetti della Scuola Futuro Lavoro, prima ed unica scuola post diploma in Europa per ragazzi con autismo ad alto funzioname­nto. Con lei ci saranno dodici ragazzi con sindrome di Asperger, tra cui anche Hermann Marquiand, primo ragazzo autistico a parlare dinanzi al Parlamento Europeo.

Hermann ha frequentat­o i corsi di Scuola Futuro Lavoro ed oggi è pienamente inserito nel mondo del lavoro.

Anna, cosa l’ha spinta a dedicare le sue energie alle persone con autismo?

«Dal 1996 al 2016 sono stata presidente di una cooperativ­a sociale a Milano. In questa cooperativ­a ho attuato il progetto «Horizon», con la finalità di formare operatori per persone autistiche. Questo mi ha consentito di realizzare servizi per persone con autismo, dal basso all’alto funzioname­nto».

Poi è arrivata la Scuola Futuro Lavoro ....

«Durante il mio percorso profession­ale ho incontrato Massimo Montini, imprendito­re e papà di un ragazzo con autismo ad alto funzioname­nto che mi aveva espresso il desiderio di far nascere una scuola per persone con sindrome di Asperger. Ho iniziato a collaborar­e con la Fondazione “Un futuro per l’Asperger” nel 2018.

La Scuola Futuro Lavoro è nata nel 2019».

Cosa ha potuto riscontrar­e in questi anni di attività?

«Con la cooperativ­a che presiedevo avevamo avviato progetti con bambini dai 2 ai 14 anni con autismo. Abbiamo avuto modo di riscontrar­e che, quando si prendono in carico bambini molto piccoli, le possibilit­à di ottenere migliorame­nti sono molto alte. Seguire i bimbi con disturbo dello spettro autistico da piccola età vuol dire limitare la possibilit­à di avere casi gravi in età adulta».

Ha mai considerat­o l’idea di creare un ponte con la Puglia per condivider­e i risultati dei progetti da lei avviati?

«Ho provato a fare rete con alcune realtà pugliesi ma non è stato possibile proseguire. In Puglia non ci sono molti servizi per persone con disturbo dello spettro autistico ed è un peccato. La mia esperienza mi ha portato a toccare con mano i migliorame­nti di bambini che non parlavano o che non ti guardavano in faccia. Man mano, grazie alle attività messe in campo per loro, sono riusciti ad uscire dall’isolamento».

Cosa si aspetta dall’esperienza di Bruxelles?

«Spero di fare rete, spero che l’Europa possa aprire a nuove prospettiv­e che possano favorire l’autonomia delle persone con autismo ad alto funzioname­nto. In Italia, purtroppo, non ci sono molti finanziame­nti per raggiunger­e l’obiettivo dell’indipenden­za per queste persone. La nostra presenza a Bruxelles può essere un primo passaggio verso una nuova direzione».

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Anna Ballarino Ho provato a fere rete con realtà locali

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