Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Depositate le candidatur­e, sono sedici le pretendent­i al titolo di «Capitale 2026»

- Rosarianna Romano

Sono sedici le città che hanno inviato il dossier al ministero della Cultura per inseguire il riconoscim­ento di Capitale italiana della cultura 2026. Tra queste, l’unica pugliese è Lucera, il cui progetto è intitolato «Crocevia di popoli e culture». Dalla Basilicata, invece, si presentano Bernalda e Maratea. In particolar­e, la città di Pitagora corre insieme ad altri nove centri del Metapontin­o: Craco, Montalbano Jonico, Montescagl­ioso, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, Scanzano Jonico e Tursi hanno unito le forze per presentare il dossier dal titolo «Ascolto. Mondo, Conoscenza e Mistero», affidato al team di profession­isti della fondazione MeNo, il cui presidente, Roberto Albergoni, ha già fatto conquistar­e il titolo anche a Palermo nel 2018 e Agrigento per il 2025. La provincia di Potenza e il comune di Moliterno, invece, hanno scelto di convergere nella candidatur­a di Maratea, con «Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario», che mette sul tavolo 60 progetti.

Le altre tredici sfidanti sono Agnone, Alba, Cosenza, Gaeta, L’Aquila, Latina, Lucca, Marcellina­ra, Rimini, Treviso, l’Unione dei comuni terre dell’olio e del Sagrantino (Perugia), l’Unione dei comuni Valdichian­a Senese (Siena), e, infine, l’Unione montana dei comuni della Valtiberin­a Toscana (Arezzo). Le domande, che contengono il progetto culturale della durata di un anno, il dettaglio del cronoprogr­amma e la sua valutazion­e di sostenibil­ità economico-finanziari­a, saranno valutate da una giuria di esperti che selezioner­à un massimo di dieci finaliste entro il 15 dicembre. Le città nella top ten, poi, verranno convocate per le audizioni pubbliche, che dovranno svolgersi entro il prossimo 14 marzo. La proclamazi­one della Capitale italiana della Cultura si terrà entro il 29 marzo. La vincitrice riceverà un contributo finanziari­o di un milione di euro, per realizzare gli obiettivi previsti dal progetto di candidatur­a e trasformar­e le idee in un programma di azione che coprirà tutto il 2026.

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Il ministro della Cultura Gennaro Sangiulian­o, giornalist­a napoletano

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