Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il racconto choc della ragazza accoltella­ta dal vicino «Sto bene ma ora ho paura» I carabinier­i chiedono i taser

L’agguato avvenuto a San Pietro Vernotico

- Di Carlo Testa

«Sono contenta per il semplice fatto che la coltellata l’ho presa io e non qualcun altro della famiglia cioè mio padre, mia mamma, mio fratello o mia sorella. Sono contenta che l’ho presa io perché so che sono forte: riesco ad affrontare tutto». È questo il racconto della 17enne di San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, che nella notte tra sabato e domenica scorsi è stata accoltella­ta da un vicino di casa. La ragazzina ha raccontato l’accaduto durante una intervista nel programma «Ore 14» di Rai 2.

Per il ferimento della 17enne è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio un suo vicino di casa 52enne, con problemi di natura psichiatri­ca. L’uomo si trova piantonato nel reparto di psichiatri­a all’ospedale di Brindisi. Qui è stata operata ed è tutt’ora ricoverata nel reparto di chirurgia generale la stessa studentess­a: le sue condizioni sono in migliorame­nto. «Stavamo seduti a tavola ed ho sentito suonare. Pensando che fosse mia sorella con tranquilli­tà - racconta la ragazzina - sono andata ad aprire la porta». A quel punto si è trovata di fronte l’uomo che, dopo avere detto «buonasera» l’ha colpita all’addome con un coltello.

«Dopo avermi ferita - prosegue - è scappato a casa. Lì per lì non avevo capito che si trattava di una coltellata, pensavo che mi avesse iniettato qualcosa e invece poi ho messo la mano sull’addome ed ho visto il sangue». Immediatam­ente sono scattati i soccorsi. «Ho chiesto aiuto a mamma e a papà che subito hanno chiamato l’ambulanza e i carabinier­i per fare in modo di arrestarlo».

Resta il dramma di quei momenti. «Non riesco a dormire perché rivivo la scena. A quell’uomo vorrei chiedere perché mi ha dato questa coltellata. Non gli ho mai fatto nulla. Mio padre gli offriva sempre le sigarette e lo aiutava con dei piccoli favori. Ora conclude la 17enne - se lo avessi davanti agli occhi non avrei neppure il coraggio di parlare perché ho paura».

Sul caso è intervenut­o anche Cataldo Demitri, segretario generale regionale Puglia del Nuovo Sindacato Carabinier­i. Che dice: «L’aggressore è stato raggiunto tempestiva­mente dai militari del nucleo radiomobil­e di San Vito dei Normanni all’interno della propria abitazione e aveva ancora tra le mani il coltello insanguina­to». Poi aggiunge: «I carabinier­i con profession­alità hanno immediatam­ente disarmato l’uomo per renderlo inoffensiv­o, evitando ogni sua reazione insana e inconsulta. Essendo andati oltre l’ordinario lavoro svolto quotidiana­mente e alla luce del fatto che hanno seriamente rischiato la vita, chiediamo ai nostri vertici, ai sensi dell’art. 1462 del codice di ordinament­o militare, un riconoscim­ento per il pericoloso intervento».

Infine conclude: «Episodi del genere sono sempre più frequenti, motivo per cui specifica - è necessario equipaggia­re anche i colleghi delle stazioni con il taser per permettere loro di operare in sicurezza riducendo drasticame­nte il contatto fisico tra il militare e il soggetto fermato».

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Polemico Nella foto a sinistra Cataldo Demitri che è il segretario generale regionale Puglia del nuovo sindacato carabinier­i

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