Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Lotoro in concerto a Parigi per le vittime della Shoah
Il musicologo barlettano è stato invitato dall’Unesco. Con lui suoneranno altri quattro pugliesi. In programma brani composti nei lager
Massimo esperto al mondo di musica composta in cattività nei campi di concentramento nazisti, il barlettano Francesco Lotoro ha avuto incarico dall’Unesco di tenere il concerto per le vittime della Shoah in programma giovedì 25 gennaio (ore 18) nella sede di Parigi dell’agenzia per la Cultura delle Nazioni Unite. Con lui altri quattro musicisti pugliesi, i cantanti Anna Maria Stella Pansini, Angelo
De Leonardis e Paolo Candido oltre al violinista Fabrizio Signorile. Al pianoforte e alla direzione di sarà lo stesso Lotoro, da oltre trent’anni impegnato in una monumentale ricerca comprendente le opere musicali create in tutto il mondo da prigionieri e deportati nel periodo compreso tra il 1933, anno di apertura del Lager di Dachau, e la morte di Stalin, avvenuta nel 1953. Il programma di Parigi include musiche scritte nei ghetti e nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale, alcune della quali verranno proposte in prima esecuzione assoluta ed alternate a testimonianze filmate dei sopravvissuti, rese disponibili dalla fondazione creata dal regista americano Steven Spielberg, e da alcuni interventi narrativi di Stefania Giannini, direttrice generale aggiunto Unesco per l’educazione. Tra l’altro, la commemorazione prevede alcune preghiere ebraiche in memoria delle vittime dell’Olocausto e il Kol Nidré, la preghiera della vigilia di Kippur, che verrà eseguita con il violino utilizzato dal musicista polacco Jan Stanislaw Hillenbrand nella Lagerkapelle di Auschwitz I Stammlager, strumento restaurato e confluito nel patrimonio dell’Istituto di Letteratura musicale concentrazionaria fondato a Barletta da Lotoro. Lo stesso violino tornerà a suonare nel Giorno della Memoria, sabato 27 gennaio (ore 20), per l’iniziativa «Conservare la memoria» che Lotoro proporrà nell’Auditorium Nino Rota del Conservatorio di Bari, dove si ascolterà anche un altro violino appena restaurato e appartenuto al pugliese Cesare Savino durante la prigionia nel campo britannico di Huyton. Il programma prevede quattordici brani tratti dal repertorio concentrazionario, di cui tre in prima assoluta.