Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il discorso di Sinner traccia di un tema a scuola
Jannik Sinner non andrà a Sanremo. Ma il suo nome, ormai, non è più solo collegato al ragazzo 22enne dai capelli rossi che sognava di sfondare nel tennis. Ormai è diventato un mito. E, come tale, la sua aura (anche se non è fisicamente presente) si sprigiona in più campi: anche tra le righe dei quaderni della scuola primaria. È così che, alla elementare Niccolò Piccinni di Bari, la vittoria del tennista altoatesino agli Australian Open è diventata la traccia di un tema.Tutto è partito dalle stesse parole che ha detto il campione dopo il trionfo contro il russo Daniil Medvedev: «Auguro a tutti di avere genitori come i miei, che non mi hanno mai messo sotto pressione, anche quando giocavo ad altri sport. E auguro a tutti i bambini la stessa libertà che ho avuto io grazie ai miei genitori». I ragazzi di quinta sono stati entusiasti di parlare del 22enne azzurro nelle aule della scuola diretta da Antonella Accettura, sotto la sollecitazione della vicedirettrice Maddalena Casella. «Bisogna credere sempre nelle proprie passioni», ha detto Vittoria nel momento di riflessione collettiva che ha anticipato la prova. «Bisogna andare avanti, non mollare mai», ha aggiunto Luca. «Quasi tutti hanno scritto di essere ascoltati e compresi dai genitori. Si sentono supportati, con il loro consenso, nel perseguire i propri sogni», dice Casella. Insomma, il giovane campione ha detto no ad Amadeus. Ma i ragazzi e le ragazze del Piccinni sognano di incontrarlo un giorno tra i banchi della loro scuola.