Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
A Sanremo trionfa il Salento Power «Ma è la Puglia la vera vincitrice»
Nando Popu (Sud Sound System) racconta il suo festival e quelle notti con Sangiorgi ed Emma
Anche quest’anno è arrivato il giorno della finale di Sanremo. Questa sera Amadeus annuncerà il vincitore della 74esima edizione del festival. Mai come nel 2024 la presenza dei pugliesi si è fatta sentire. E quella del Salento in particolare, coronata dal bacio in diretta tra Emma e Giuliano Sangiorgi. «Un saluto alla nostra terra», ha detto sul palco la cantante salentina prima di presentare i suoi conterranei. Ma forse è il caso di dire «alle radici che tieni», come canterebbe Nandu Popu, scrittore e artista salentino membro dei Sud Sound System. Che a maggio di quest’anno pubblicheranno un nuovo album.
Nandu Popu, medley di Alessandra Amoroso-Boomdabash alla serata delle cover. Si inizia con: “Le radici ca tieni”. Come la vive?
«Una festa. Graditissimo. Anzi, direi che mandiamo una bottiglia di vino a tutti e due».
Su X, facendo riferimento ai tanti cantanti pugliesi (e salentini in particolare) in gara quest’anno, hanno pubblicato un video dove Emma e Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro, cantano insieme «Sciamu a ballare».
«Lo ricordo bene. Era il 10 agosto di due anni fa, c’eravamo tutti quanti. C’era il palco e abbiamo cantato insieme. È una festa che organizza spesso Giuliano. Se non abbiamo in programma concerti e siamo liberi, andiamo sempre lì, a casa sua. Ovviamente in Salento, vicino al mare. Finisce sempre così: beviamo un bicchiere di vino, prendiamo il microfono e cantiamo abbracciati. Si crea una situazione molto vera, lontana dalle telecamere, palchi e timing. Ci divertiamo».
Insomma, mancano solo i Sud Sound System a Sanremo, per fare il pieno di Salento.
«La musica in televisione non mi attrae particolarmente. Noi siamo più per le esperienze live, a contatto con il nostro pubblico, per curarci insieme. Ma forse è un mio limite».
Quest’anno la Puglia ha trionfato all’Ariston.
«Da questo punto di vista, il fatto che la Puglia sia ormai regina di ascolti e presenze artistiche non può che essere motivo di vanto e di gioia. Questo perché emerge anche il nostro Salento, misconosciuto ai più. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su tutto questo».
È inutile chiederle per chi tifa? «Farei un torto ai miei amici salentini. Siamo come fratelli e sorelle. Chiaramente faccio il tifo per tutti loro. Anche se le gare non le sopporto».
Alessandra Amoroso, altra sua conterranea, in conferenza stampa ha denunciato gli hater sui social, elencando gli insulti ricevuti negli scorsi mesi. Cosa pensa?
«È un problema serio. Il mio prossimo libro sarà dedicato al tema del bullismo. Oggi abbiamo due identità: un “io materiale” e un “io digitale”, che, spesso, sono diversi. Oggi i mostri vengono fuori dallo scontro di queste due entità. Per quanto riguarda gli hater, penso che bisogna bloccarli. Bloccarli vale più di mille post e risposte. È necessario non fare il loro gioco».
Anche quest’anno la politica ha fatto capolino sul palco dell’Ariston. Per esempio con le parole di pace di Dargen D’Amico, appoggiato da Diodato, altro cantante pugliese in gara. E poi l’accusa a Ghali di fare propaganda anti israeliana, sulla quale si è espresso anche lei.
«Mi è dispiaciuto molto che ancora una volta si prenda spunto dal pensiero di un artista per fare polemiche politiche. Fra le nuove voci ritengo quella di Ghali una delle più mature e sensibili: i suoi brani hanno dimostrato di essere puntuali, al posto giusto al momento giusto. Il suo testo non ha offeso nessuno. Era una riflessione attenta e puntuale che andava nella direzione della pace».