Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Suoli per assumere, l’Asi conferma le tariffe alla Lfm
Delibera del consiglio d’amministrazione: sì a 46 euro a metro quadro per le richieste entro il 2023
L’Asi di Bari ha deciso all’unanimità: per le richieste di acquisto dei suoli pervenute prima del 31 dicembre scorso le tariffe applicate resteranno quelle differenziate tra aree ordinarie e aree Zes. Si ricompone così la frattura tra il management del consorzio industriale barese e la società Lfm dell’imprenditore Antonio Mari.
È un’azienda specializzata in edilizia già presente nell’area e che ha chiesto il 18 aprile 2023 di poter rilevare 5 mila metri quadrati di suolo confinante. Ma la risposta non è mai arrivata perché legata proprio al tema dell’applicazione delle tariffe.
Mari, nei giorni scorsi, ha scritto una lettera ai sindaci dei Comuni fondatori (Bari, Modugno, Molfetta, Bitonto e Giovinazzo) e al presidente del consorzio, Pierluigi Vulcano, per chiedere di accelerare. La Lfm, visti i risultati produttivi in crescita (passerà da un fatturato di 4 a 13 milioni) ha in programma di proseguire sulla via dello sviluppo ampliando il sito composto da uffici, un opificio e i piazzali. Sono previste anche trenta assunzioni che consentiranno di potenziare il settore impiantistica e costruzione.
La macchina amministrativa, quindi, si era bloccata su una questione. La deliberazione di adeguamento delle assegnazioni Asi (anno 2023) stabilisce i costi di alienazione a metro quadrato: 46 euro per zone ordinarie e 65 euro per le Zes. L’area voluta da Mari non ricade nella Zes, ma con il passare del tempo si è giunti fino al’introduzione della riforma della Zes unica (da gennaio 2024 tutto il Mezzogiorno è classificato come zona economica speciale).
Era stato il presidente Vulcano a voler un chiarimento ritenendo che sin da subito tutte le aree non ancora autorizzate avrebbero potuto essere pagate come Zes (aumentando gli introiti per le casse del Consorzio). Tuttavia, nei mesi precedenti erano già stati assegnati dei suoli (circa 13), mentre c’erano domande in attesa del provvedimento. La soluzione trovata dal consiglio d’amministrazione tende a risolvere la questione di Lfm che nei prossimi giorni potrà ottenere l’assegnazione di quanto chiesto.
Al di là del caso specifico sul futuro dell’Asi ci sarà da riprogrammare il modello di business. Da rifare è la modalità di gestione che no prevede meccanismi adeguati di sostentamento finanziario. Per questo si è in attesa di una riforma regionale come promesso da Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo Economico.