Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
I tanti Sud del mondo negli occhi di Sergio Racanati
Il progetto Debris/Detriti dell’artista pugliese inaugura la stagione 2024 di Spazio Murat
Si apre oggi alle 18.30 la stagione 2024 di Spazio Murat con la presentazione del progetto Debris/Detriti di Sergio Racanati, realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (XI Edizione, 2022), programma di promozione internazionale dell’arte Italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Si tratta di una ricerca intrapresa dall’artista pugliese che guarda ai tanti Sud del mondo nel tentativo di attivare punti di vista posizionati fuori dai sistemi istituzionali e dalle culture dominanti. Per farlo è necessario riscrivere codici, detronizzare modelli interpretativi che sono stati al servizio di politiche predatorie e di sfruttamento delle risorse in zone del pianeta devastate da poderosi processi di colonizzazione. Tra questi, territori marginalizzati in dialogo con le comunità che li abitano, Racanati ha scelto Campo de Heliantos, nel villaggio Altar do Chao, in Brasile, nel cuore della Foresta Amazzonica, dove ha sviluppato una ricerca artistica, durante la sua residenza tra dicembre 2022 e marzo 2023.
Calato nelle pieghe di un doloroso presente, comune ai numerosi meridioni della terra, Racanati ne ha tirato fuori un film e una raccolta di poesie, riunite in una pubblicazione edita da Capta (centro arte paesaggio territorio ambiente), diretta dallo stesso artista, e corredata una selezione di fotografie e testi critici. Un volume ora inserito nella Bibliothèque Kandinsky del Centre Pompidou di Parigi, tra i libri d’artista e, per tanto, divenuto un patrimonio comune a disposizione per la consultazione.
Con Racanati, che presenta alcuni estratti audio-video registrati nella foresta e una selezione di componimenti poetici scritti durante la residenza sulle rive del Rio Tapajoes (nella foresta primaria di Flona), dialogano: la docente di discipline letterarie Simona Losciale, il critico di linguaggi cinematografici e audiovisivi Angelo Amoroso d’Aragona e la docente di storia del teatro e discipline delle spettacolo Università di Bari, Maria Grazia Porcelli.
Scritture per immagini e scritture per parole, caratterizzano il doppio registro linguistico che da tempo Racanati maneggia per delineare il suo erudito percorso di indagine sulle periferie, intese come spazi liminari nella gerarchia geopolitica soverchiante. Le sue lenti sono i detriti, le rovine, i frammenti, dove si manifestano soggetti inattesi, forme precarie che l’artista tiene unite in asciutte e disturbanti composizioni, come un erratico raccoglitore di fragili segni, metafore di colpevoli rimozioni.