Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Giampaolo regalerà tranquillità al Bari E lo porterà alla salvezza»
Il giudizio degli ex compagni sul tecnico domani al debutto
«Ragazzo stupendo. Può dare tanto se viene aiutato dai senatori, e in assoluto può dare la tranquillità che era mancata nelle ultime partite con Iachini». Angelo Terracenere, compagno di squadra di Federico Giampaolo sia nel Bari (stagione 1991/92) che nel Pescara (dal 1994 al 1997), conosce benissimo il neo tecnico dei pugliesi. Questo per la condivisione delle suddette esperienze calcistiche, ma anche per un rapporto di amicizia coltivato fuori dal campo. «Ci intendevamo a meraviglia – racconta ancora –. Era un buon fantasista, tecnicamente bravo. Caratterialmente invece era tranquillo e pacato, non così carismatico, secondo il mio parere, per diventare allenatore. Sicuramente nella scelta di intraprendere questa strada avrà influito il percorso del fratello, che gli avrà inculcato questa mentalità. E per essere stato chiamato in prima squadra, si sarà comportato bene e avrà ottenuto ottimi risultati».
Il percorso da tecnico di Giampaolo in effetti non è stato propriamente in prima linea. Dopo gli esordi da vice a Noicattaro, per due stagioni, dal 2011 al 2013, ha guidato la Primavera del Bari, prima di ricoprire lo stesso ruolo a Pescara. Poi la Vallée d’Aoste e la Fidelis Andria (da vice), nuovamente il vivaio del Bari e la guida della prima squadra di Avezzano, Recanatese e L’Aquila. Quindi il terzo ritorno a Bari, sempre a capo della Primavera. Eppure c’è stato un momento in cui la carriera avrebbe potuto prendere un’altra direzione. Ad Andria, con Piero Doronzo direttore sportivo.
«Avevamo lavorato insieme già a Bari – spiega l’attuale direttore operativo del Frosinone – e decidemmo di portarlo con noi come vice di Luca D’Angelo. Era il 2015/16 e a fine stagione fu vicinissimo a diventare primo allenatore dopo l’addio di D’Angelo. Io lo caldeggiai molto, visto che conosceva benissimo la piazza e la squadra. Ci confrontammo parecchio a riguardo e la cosa pareva davvero potesse andare in porto. Poi si decise di andare in una direzione diversa». Il rapporto tra i due continua a essere comunque ottimo. «C’è stima, rispetto – conclude Doronzo –. Nel tempo abbiamo continuato a sentirci, anche per la segnalazione di qualche giovane interessante, e sono contento abbia avuto una chance di rilievo a Bari. È una persona leale, trasparente, un ragazzo in gamba». Sulla stessa lunghezza d’onda di Terracenere, insomma. Ed è praticamente identica anche la conclusione. «Spero faccia bene perché può essere un trampolino di lancio», dicono. E anche perché significherebbe la salvezza del Bari.
Durissimo è invece il commento di Pietro Maiellaro, e non su Giampaolo, che conosce e con il quale ha condiviso un’annata in biancorosso nel 2011. Lui, lo «zar», allenava i fuori rosa, l’altro, Federico, entrava nella Primavera. Ma al di là del rapporto cordiale tra i due, è tranciante il giudizio nei confronti della politica societaria. «Sembra una barzelletta – dice come sempre senza peli sulla lingua –. Stanno giocando a cambiare le magliette, senza alcuna attenzione per la passione della piazza. Da osservatore e tifoso sono disgustato da ciò che sto vedendo. Iachini? Lo conosco bene, secondo me ha sbagliato nel lanciare qualche messaggio alla squadra orientato alla deresponsabilizzazione. Poteva comportarsi in maniera diversa, invece leggo che addirittura alcuni giocatori avrebbero condizionato la scelta del club. Non mi aspettavo comunque che potesse essere esonerato».
Invece così è stato, e da domani è tempo di chiudere le porte al passato e di pensare solo al presente e all’immediato futuro. C’è tanto in ballo, la speranza dei tifosi è che non sia anche troppo.
Terracenere Da calciatore era un buon fantasista, tecnicamente bravo Ci intendevamo bene
Maiellaro
Non mi aspettavo l’esonero di Iachini, addirittura su pressione di alcuni giocatori