Lite fra detenuti Ferite quattro guardie giurate

uattro guardie giurate sono rimaste ferite nel tentativo di bloccare una lite tra detenuti all’interno della residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza di Spinazzola (in foto), la struttura che ospita persone affette da disturbi mentali che hanno compiuto reati. L’accaduto è stato denunciato dalla sindacalista della Cgil Tina Prasti in una lettera indirizzata alla prefettura, alla questura, alla Asl e ai ministri di Grazia e Giustizia e dell’Interno per richiedere maggiori tutele per chi opera all’interno dell’istituto. I fatti si sarebbero verificati alcuni giorni fa e nella lite, oltre alle guardie giurate, sarebbero rimasti feriti anche due ospiti. Stando a quanto ricostruito dalla sindacalista, tutto sarebbe cominciato da una discussione tra due detenuti, sedata in un primo momento da una guardia giurata. Nel giro di pochi minuti la situazione sarebbe però degenerata in una aggressione. «L’intervento delle guardie ha limitato le lesioni all’aggredito ma non è servito a riportare la calma nella struttura, nonostante tutti i tentativi fatti. Anzi – racconta Prasti - l’aggressore è stato, successivamente, raggiunto da tutti gli altri detenuti che si sono scagliati contro le guardie giurate in servizio che, nonostante il tentativo di difendersi, hanno riportato lesioni fisiche di varia natura». Soltanto l’intervento dei rinforzi, allertati tramite il numero di emergenza 112, è riuscito a riportare la calma. «Quello che è accaduto è di una gravità inaudita e richiede un immediato incontro alla presenza di tutti i soggetti coinvolti, in particolar modo le istituzioni per definire gli interventi più opportuni che garantiscano la tutela psicofisica delle guardie giurate impiegate presso la Rems di Spinazzola e, al contempo, dei detenuti che sono lì ricoverati» afferma la segretaria Filcams Cgil. «Non possiamo più rimandare decisioni nel merito, in passato abbiamo ottenuto l’aumento di una unità per turno ma è evidente che anche questo incremento non è servito da deterrente», conclude Prasti.