Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Messo sotto pure dal Cosenza Il Bari ormai vede la retrocessi­one

Biancoross­i inconsiste­nti e in caduta libera Inutile rete di Nasti, alla fine silenzio stampa

- Pasquale Caputi

Peggio di così c’è solo la serie C. Il Bari subisce un altro schiaffo, stavolta nello scontro diretto contro il Cosenza. Un 4-1 che dice tutto sulle pecche caratteria­li e tecniche di una squadra che oggi è terzultima della classe. Finisse oggi il torneo, retroceder­ebbe. Un incubo, che trova la sua materializ­zazione già dai primi minuti di una gara da horror.

Ancora una volta il Bari resta nello spogliatoi­o al fischio d’inizio. Passano quattro minuti e il Cosenza va in vantaggio sugli sviluppi di un calcio piazzato in cui Mazzocchi viene lasciato colpevolme­nte solo dalla retroguard­ia biancoross­a. Un approccio morbido e del tutto paradossal­e, se si pensa che il Bari dovrebbe «solo» cominciare a mille all’ora per stanare gli avversari e vincere la partita. Ancora una volta, quindi, proprio come successo contro la Cremonese e il Pisa, un avvio senza grinta e personalit­à, peggiorato in modo consistent­e anche poco dopo, quando il Cosenza va addirittur­a al raddoppio con Tutino.

Servono 25 minuti alla squadra di Giampaolo per iniziare a giocare. Ed è solo un grande rimpianto prendere atto che quando questo accade i biancoross­i non hanno nulla da invidiare al Cosenza. I «galletti» macinano gioco e occasioni, andando vicini al gol con Kallon per due volte e Sibilli, prima di trovare la rete con Nasti, bravo a trasformar­e in oro il tiro-cross dello stesso Sibilli. Un Bari finalmente pimpante e voglioso, che addirittur­a potrebbe pareggiare i conti all’inizio della ripresa con il solito Nasti, che prima colpisce il palo, ben imbeccato da Aramu, e poi fallisce clamorosam­ente a due passi da Micai su assist di Ricci. Un peccato perché da quel momento in cui, complici le sistematic­he perdite di tempo del Cosenza, il match perde tono, fino a consentire alla squadra di casa di chiuderlo agevolment­e, prima con uno splendido calcio di punizione di Calò e poi con la marcatura di Forte.

Una mazzata che va letta sotto molteplici punti di vista: da un lato una totale inconsiste­nza sul piano della personalit­à, dall’altro una carenza di equilibrio che non induce

nd buoni pensieri in vista del rush finale. Il 4-2-3-1 di Giampaolo sarà anche utile a mettere i giocatori più di talento nelle condizioni di creare superiorit­à, ma apre praterie per gli avversari. E le pecche difensive vengono inevitabil­mente a galla. Vicari fa acqua, Di Cesare non rattoppa, Ricci lascia troppo campo a Marras e la cerniera Maita-Benali a centrocamp­o finisce regolarmen­te in inferiorit­à numerica rispetto ai dirimpetta­i del Cosenza.

A fine partita Giampaolo non ha rilasciato dichiarazi­oni, come nessun altro tesserato. Un silenzio stampa per sgombrare il campo da ogni minimo istante di deconcentr­azione in vista delle tre ultime e delicatiss­ime sfide del campionato. Mercoledì al San Nicola arriva il Parma, a cui manca ancora una vittoria per la certezza aritmetica della promozione in A. Poi toccherà domenica alla trasferta di Cittadella, prima dell’ultima al San Nicola con il Brescia. Bari e il Bari con il fiato sospeso.

 ?? ?? Nasti (a terra) realizza in scivolata il gol che alla fine del primo tempo dimezza le distanze. Nella ripresa altre due reti del Cosenza hanno chiuso il discorso
Nasti (a terra) realizza in scivolata il gol che alla fine del primo tempo dimezza le distanze. Nella ripresa altre due reti del Cosenza hanno chiuso il discorso

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