Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Meta, il disco, la figlia, la sua città «Io e Bari? Mai sentito estraneo»
Il cantautore italo-albanese parla di «Buona Fortuna», l’album appena uscito dedicato alla sua bimba che nascerà a giugno
La “Fortuna” è doppia per Ermal Meta e inizia con la lettera maiuscola. Sarà il nome di sua figlia, che nascerà a giugno, alla quale ha dedicato il suo nuovo album, «Buona Fortuna», pubblicato lo scorso 3 maggio. Dodici brani, compresi due feat con Levante e Jake La Furia, che il cantautore barese sta presentando in giro per l’Italia.
Cos’è per lei la fortuna?
«Per me la fortuna è qualcosa per cui ci si allena tutta la vita. La fortuna, al contrario del caso, non colpisce in maniera randomica, ma è qualcosa per la quale bisogna essere pronti: è un viaggio che si è disposti a fare».
L’album “Buona Fortuna” è dedicato a sua figlia: vuole raccontarle il mondo in attesa del suo arrivo. A proposito di punti di vista, quanto è importante riuscire a guardare il bicchiere mezzo pieno?
«Il modo in cui guardiamo quello che abbiamo davanti determina le nostre reazioni. Un po’ come quando organizzi un concerto al quale ti aspetti che partecipino dieci persone, ma in realtà se ne presentano solo cinque. Se presti attenzione solo alle cinque sedie vuote, non guardi alle cinque piene. Quindi la capacità di guardare il bicchiere mezzo pieno rovescia totalmente la prospettiva».
Tra le canzoni presenti nel nuovo disco, ce n’è una alla quale è particolarmente legato?
«Direi il brano “Ironica”. Nella seconda parte della canzone c’era originariamente una frase che diceva: «anche se qualcosa ti stringe la gola». Un giorno, allora, mentre ero in studio per registrare le voci di “Ironica” che nel frattempo stavo anche finendo di scrivere - io scrivo e registro contemporaneamente - , la mia compagna mi ha detto: quella frase la cambierei con “perché c’è una cosa che si chiama fortuna”. Quindi ho ricantato il pezzo con la modifica che mi aveva consigliato e ho pensato non solo che fosse molto azzeccata nel singolo, ma anche che Fortuna fosse un bel nome».
Nel nuovo album c’è anche un singolo che si chiama “Mediterraneo”, presentato per la prima volta sul palco del Concertone del Primo Maggio a Roma. Il Mediterraneo è più un luogo di vita o di morte?
«Entrambe le cose. È un luogo che ha tanta vita in superficie e purtroppo anche tanta morte sui fondali. Il Mediterraneo non ha segni perché è fatto d’acqua, altrimenti sarebbe la via più segnata al mondo».
Sempre sul palco del Concertone ha detto: “Equità è un bambino che non è costretto a studiare in un’altra classe a causa della sua disabilità”. Cos’è per lei l’inclusività?
«Per me l’inclusività è estremamente legata all’equità. Uguaglianza è partire tutti insieme, equità è arrivare tutti insieme. E, secondo me, è davvero importante saper arrivare insieme per costruire una società inclusiva».
Lei ha origini albanesi ma si è trasferito a Bari quando aveva 13 anni. Le è capitato di sentirsi escluso?
«Devo dire che io mi sono sentito incluso da sempre. Ho
fatto un’esperienza di vita molto bella nella mia città, Bari, dove ho vissuto per vent’anni e in cui adesso sono tornato. Bari credo sia una città molto inclusiva e accogliente e i baresi sono persone di cuore. Non ho vissuto episodi che mi hanno fatto sentire escluso. A volte mi sono autoescluso per mia scelta. Ma devo dire che nessuno mi ha fatto sentire estraneo. Qui, a Bari, ho degli amici meravigliosi, mantengo gli stessi rapporti da anni, anche con i miei compagni di scuola».
Tornando a “Buona Fortuna”, sulla copertina c’è una balena bianca a cui sono legati dei fili. Cosa rappresenta?
«Quella balena volante rappresenta qualcosa di impossibile che, però, è stata resa possibile. Si trascina dietro dodici canzoni, dodici talismani, oppure sono i talismani a tenere in alto la balena. Quindi fa sorgere spontanea la domanda: è qualcosa di impossibile che crea un sogno o sono i sogni a dar vita a qualcosa di impossibile?».
Possiamo dire che la musica è la fortuna dell’umanità che sa ascoltarla?
«Tutta l’arte è la fortuna di chi sa inglobarla, di chi sa farla sua. Una vita senza musica, senza teatro, senza film, senza quadri, senza sculture, senza nessuna forma d’arte, sarebbe una vita senza voce».
A luglio partirà il tour per l’Italia che passerà anche dalla Puglia: il 20 agosto a Barletta e il 21 agosto a Lecce. Si sta già preparando?
«Ho già iniziato a infarinare un discorso musicale, soprattutto con la band. Quello che posso dire è che sarà una full band, grande energia, grandi suonate e schitarrate. Non mancheranno anche i momenti di intimità sonora in mezzo al gran baccano che faremo. Non vedo l’ora che tutto parta».
Dodici talismani Nella copertina del disco c’è una balena bianca che trascina dietro dodici canzoni, dodici talismani Ma possono essere i talismani a tenere in alto la balena