Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Mangano e Sciacovelli, i due outsider «Noi siamo come Davide contro Golia»
L’uno, ex grillino che non rinnega il passato. L’altro, vicino a Pisicchio
Sono due gli outsider in vista delle amministrative baresi che si terranno il prossimo 8 e 9 giugno. Da una parte Sabino Mangano della lista «Oltre», un passato nel Movimento Cinque Stelle per il quale aveva ricoperto il ruolo di candidato sindaco di Bari nel 2014. Nel 2020 ancora una candidatura per un seggio in consiglio regionale. L’addio al movimento fondato da Beppe Grillo arriva nel 2021, all’indomani della nascita del governo presieduto da Mario Draghi e sostenuto anche dal partito di Giuseppe Conte.
Dall’altra parte Nicola Sciacovelli, anche lui volto noto a Palazzo di Città. Economista eletto nella lista «Simeone Di Cagno Abbrescia» nel 2009 e nella lista «Decaro per Bari» nel 2014. Poi il passaggio nel 2016 tra le fila di Iniziativa Democratica che faceva capo ad Alfonsino Pisicchio (arrestato nell’ambito dell’inchiesta che lo ha visto accusato di corruzione e turbata libertà degli incanti) con l’ex assessora regionale Anita Maurodinoia (indagata per corruzione elettorale nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto del marito Sandro Cataldo) capogruppo in Consiglio comunale.
Mangano, sostenuto tra gli altri anche da Azione Civile dell’ex magistrato Antonio Ingroia, spiega: «Noi siamo come Davide contro Golia, ci candidiamo per riportare a Bari la partecipazione diretta da cui nacque il Movimento Cinque Stelle – e sui suoi ex compagni di viaggio spiega – io sono rimasto coerente, sono loro che si sono spostati. Il governo Draghi ha segnato la trasformazione del movimento in un partito vero e proprio con gli ordini arrivati da Roma». Anche il nome del nuovo soggetto politico è una celebrazione della stagione grillina, il candidato spiega: «Oltre è un riferimento al terzo V day organizzato da Grillo, quello del 2013 a Genova. Si chiama così. Negli anni del Movimento ho rifiutato ogni genere di offerta, anche una candidatura all’uninominale per il Senato. Oggi scendo in campo con un gruppo di persone semplici, senza grandi coalizioni o con comitati elettorali splendenti. Faremo una campagna elettorale per strada». E sul risultato atteso invece, Mangano non fissa obiettivi: «Sappiamo la difficoltà di questa corsa, però non si sa mai. Vincere sarebbe il sogno ma se riusciremo ad entrare in consiglio comunale finalmente qualcuno farà le pulci all’amministrazione».
Anche Nicola Sciacovelli non si sbilancia sul futuro: «Non posso dire da oggi cosa faremo se dovessimo scegliere chi sostenere al ballottaggio». Lui la sua candidatura l’ha lanciata ormai un anno fa. E racconta: «Bisogna stare attenti al partito dell’astensione, quando abbiamo cominciato erano diverse le premesse. Ora per i fatti noti, in molti si sono allontanati. Sia dal fare politica attiva che nel semplice esercizio del voto». E sul passaggio in passato da destra a sinistra, Sciacovelli chiarisce: «Non penso che si possa più parlare di schieramenti – racconta – quando mi sono candidato l’ho fatto sempre in liste civiche per sostenere la persona, non i partiti. Non mi appassionano le logiche interne. E nel 2014 a sette ore dalla consegna delle liste ho fatto un passo indietro, avevano fatto un’operazione di prestigio». Il candidato a capo di tre liste conclude: «La differenza che vedo tra oggi e quando mi sono candidato la prima volta è che non c’è più la politica con la P maiuscola. Anzi».