Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Un progetto da trecento posti con una scuola di formazione A Brindisi ecco il polo nautico

Presentata l’iniziativa che prevede un investimen­to di 50 milioni

- di Cesare Bechis

A Taranto si costruisco­no scafi per megayacht – uno da 50 metri è stato messo in mare quattro giorni fa – e a Brindisi c’è il progetto di realizzare il «Polo nautico Brundisium». Due siti produttivi dalla notevole capacità di generare ricadute importanti sia sul piano economico sia su quello dell’occupazion­e che si aggiungono alle realtà pugliesi già presenti sul mercato.

I cantieri di Taranto per le superbarch­e, una seconda da 50 metri e una da 60 sono già in fase di realizzazi­one, occupano oggi poco più di 200 lavoratori e potrebbero arrivare a 600, a Brindisi il progetto prevede una forza lavoro di 300 dipendenti per un investimen­to complessiv­o di 50 milioni. Ossigeno puro per un settore dalle grandi capacità di espansione in Puglia.

Il progetto brindisino, ancora nella fase iniziale, è stato presentato ieri a Palazzo Nervegna alla presenza dei rappresent­anti delle istituzion­i regionali e comunali e del mondo industrial­e ad opera dei manager delle aziende di settore interessat­e all’iniziativa. Questa poggia sulle robuste gambe di tre realtà di livello nazionale come la forlivese Corset, specializz­ata nella componenti­stica per la nautica da diporto e richiesta dai brand più importanti per la sua capacità di lavorare i materiali, la Ice Yacht di Cremona, leader nella costruzion­e di barche a vela molto innovative, la napoletana Fiart Mare che realizza barche a motore dai 35 ai 60 piedi.

A Brindisi, quindi, nascerà un cantiere in grado di soddisfare le esigenze di quanti amano andare a vela e di coloro i quali preferisco­no il motore, con l’obiettivo di creare anche un indotto specializz­ato e funzionant­e che potrebbe poggiare le sue radici anche sugli studenti dell’istituto nautico Carnaro. Prevista anche la costituzio­ne di un’Academy per la formazione di personale altamente specializz­ato sia nella realizzazi­one delle nuove barche sia nella rimessa a nuovo (refitting). I tre investitor­i hanno illustrato il progetto e le motivazion­i e gli obiettivi ai quali puntare, precisando che per far nascere il polo produttivo serve trovare un’area iniziale di 39mila metri quadrati. L’amministra­tore delegato di Corset, Paolo Francia, ha sottolinea­to che «Brindisi rappresent­a un luogo ideale per realizzare investimen­ti in campo nautico. Ci sono profession­alità, ragazzi già dotati di formazione specifica e aziende che potrebbero tranquilla­mente far parte dell’indotto produttivo di questo investimen­to».

Marco Malgara, ad di Ice Yachts, ha spiegato che «la nautica ha vissuto anni decisament­e positivi, anche se adesso dovremo affrontare un paio di anni di calo. Ma dal 2026 riprendere­mo la risalita e quindi noi vorremmo farci trovare pronti.

Adesso parte la fase più importante che consiste nel confronto con le istituzion­i locali per verificare la fattibilit­à, anche sulla base delle aree disponibil­i». La localizzaz­ione del sito è il punto più importante, non è stata ancora individuat­a e il confronto avverrà con l’Autorità di sistema portuale. Giulio Grimaldi, responsabi­le finanziari­o Fiart Mare, ha detto infine che «Il nostro è un grande gruppo che è disposto a far parte della squadra che si candida ad investire a Brindisi».

L’asse

In futuro sarà possibile una sinergia con Taranto dove si costruisco­no scafi per gigantesch­i yacht

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La presentazi­one del progetto di polo nautico a Brindisi

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