Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Al Lido Gandoli il mare si gusta anche con gli occhi
Ci immergiamo nello splendore di una baia circondata dal verde. E quando i venti spirano a favore, questo meraviglioso tratto del litorale ionico si trasforma in una laguna che può competere con il mare trasparente delle Maldive. Stiamo parlando di una meravigliosa caletta che si trova a pochi chilometri da Taranto, e che avvolge in un affettuoso abbraccio lo storico Lido Gandoli, come se volesse ringraziarlo per la sua presenza. Non a caso da diversi decenni il lido della famiglia Alessano è considerato il più stabile punto di riferimento balneare per tanti tarantini. E da diversi decenni è dolcemente adagiato al centro della propria insenatura, per accogliere ogni estate una numerosissima clientela alla ricerca di fresco e di svago. Non mancano tuttavia importanti segnali di rinnovamento, soprattutto per ciò che concerne l’attività di ristorazione, complessivamente guidata da Piero Musciagno, un professionista che può vantare una lunga militanza nel settore.
Di recente è infatti nato Oltre, aperto dal giovedì alla domenica anche in inverno, e atsono trezzato per poter organizzare e ospitare eventi, incontri culturali, concerti e piccoli ricevimenti. Grazie agli ampi e luminosi ambienti di cui dispone, compresa la sala da pranzo con il relativo dehors sulla terrazza direttamente affacciata sul mare. A coordinare il servizio troviamo Giuseppe Soprano, mentre ai fornelli si dividono equamente i compiti lo chef Orazio Sabato e la pastry chef Elizabeth Albano, entrambi con un curriculum non soltanto regionale alle spalle.
La linea gastronomica non può non ispirarsi al panorama tutt’intorno, ed è quindi in prevalenza ittica, a partire dal profumato crudo, o dalla ventresca di tonno con salsa all’erba cipollina e carciofo marinato. Ma a dare senso e carattere all’intera proposta culinaria soprattutto i due piatti successivi, che ci piacerebbe ritrovare in occasione di una seconda visita. Tanto il polpo con le patate e (un’ottima) salsa verde, quanto le linguine alla genovese di polpo. Evidentemente l’idea è quella di recuperare i classici della tradizione marinara (e i classici in generale) con qualche divertente e indovinata variazione sul tema, e con l’impiego di materie prime autoctone, come dimostrano anche le gradevoli orecchiette di grano arso con pomodori e cozze.
Apriamo quindi il capitolo delle creazioni di Elizabeth, tra le quali si distingue uno squisito e raffinato dolce alle fragole, magari accompagnato da uno dei cocktail preparati dal bravo barman Michele Spataro. Cantina interessante con diversi prodotti naturali, e un conto di 40-45 euro vini esclusi.
nd