Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Capo Miseno
L’Eneide, il cinema di Salemme, il teatro di Borrelli e le spy story: è l’Ipanema dei napoletani
Bacoli, Torregaveta e Miliscola hanno fatto da sfondo alla produzione
hollywoodiana «Operazione Uncle» con Hugh Grant e Herry Cavill, remake
della serie «The man from Uncle» Nell’agosto del ’40, l’ammiraglio Plini scelse questo angolo dei Campi Flegrei per dar vita agli stabilimenti balneari destinati alle famiglie dei soldati impegnati in guerra
Agosto 1940. L’Ammiraglio Pini visita i cantieri di Miliscola: questo angolo dei Campi Flegrei viene scelto per dar vita agli stabilimenti balneari destinati alle famiglie dei soldati impegnati in guerra. I sopralluoghi proseguono nel novembre dello stesso anno e alcuni scatti testimoniano l’attenzione riservata alla terra del Mito, resa immortale dall’Eneide virgiliana. È Miseno, trombettiere della compagine troiana e collaboratore di Enea, a dare il nome all’estremo capo della penisola flegrea e ad un porto del Comune di Bacoli, poco lontano da quell’area scelta come scuola militare del futuro impero romano. «Militum Schola»: Miliscola, appunto. Una vocazione naturale, dunque: la Marina Militare, l’Esercito Italiano e l’Aeronautica scelgono questo luogo per la balneazione. Dagli anni Cinquanta in poi, l’area si trasforma nella Ipanema dei napoletani. Allegra e ospitale, esclusiva ma anche familiare, esotica e distante al punto giusto dal capoluogo. Era un’Italia fatta di Fiat 500, di calciobalilla e di canzoni di Edoardo Vianello. Si andava al mare con i camion militari, residui del secondo conflitto mondiale: l’Aeronautica si sarebbe poi dotata di pullman più confortevoli, invidiati dai bambini che frequentavano il lido dell’Esercito. Dal canto suo, quest’ultimo mostrava i muscoli: spazi più larghi, un ristorante e due «rotonde sul mare» che avrebbero fatto la gioia di Fred Bongusto. Alcuni dei ragazzi che frequentavano questi lidi sono oggi protagonisti della vita istituzionale locale e nazionale: l’avvocato dello Stato Giuliano Percopo, l’avvocato della Santa Sede Nicola Bartone, o ancora Michele Di Iorio, presidente di Credifarma e Simona Marino, ex-assessore alle Pari Opportunità del Comune di Napoli fino all’avvocato Franco Campana, presidente dell’Associazione Fair Play e organizzatore dell’annuale «Meeting di Ischia». I tre lidi delle Forze Armate fecero da apripista a molti stabilimosse menti privati: dal Lido Nazionale al Lido Turistico fino ad arrivare a strutture dai nomi più evocativi, come il Lido Enea e il Lido Virgilio. Luoghi di tufo e di Mito, di sedie a sdraio e di ricordi: «Alberto Delfrati, viceallenatore e poi allenatore di quel Napoli che conquistò la Coppa Italia nel 1976, era uno dei frequentatori di questa zona» racconta il cantautore Marco Francini, che ha qui trascorso le sue estati e che ai Campi Flegrei ha dedicato l’album «Echoes», pubblicato nei primi anni Duemila. E non è l’unico: questa zona ha regalato ispirazioni a musicisti, poeti e film-makers. «L’uomo di Miseno» è il titolo di un brano inserito nel secondo album del vibrafonista Pasquale Bardaro. Il pianista e compositore Ivano Leva ha inserito nei suoi dischi numerosi riferimenti all’area flegrea, come avvenuto nel suo “L’ala del silenzio». Nel 2016 il Premio Miseno per la regia, la poesia e la drammaturgia è stato assegnato a Mimmo Borrelli. «Sanghenapule» è il titolo del recente spettacolo firmato da Borrelli insieme a Roberto Saviano. La pièce è approdata sul palco del Piccolo di Milano gettando un riflettore su quella lingua misteriosa adottata da Borrelli nelle sue opere, un cocktail di dialetti parlati tra Monte di Procida, Torregaveta, Bacoli, Miseno e Miliscola. «L’amico del cuore» e «Scusa ma ti chiamo amore» sono i due film del regista e attore Vincenzo Salemme che vedono protagoniste Miseno e le sue spiagge.
La stessa area ha fatto da sfondo alla superproduzione hollywoodiana «Operazione Uncle» con Hugh Grant e Henry Cavill, remake della serie «The man from uncle» degli anni Sessanta. Il promontorio di Miseno è, inoltre, al centro di un capitolo del recente romanzo di Aldo Vetere «Le sei del pettirosso». «Giallo tufo. Un mistero nei Campi Flegrei» di Francesco Escalona, ex-direttore dell’Ente Parco dei Campi Flegrei, e «Phlegraios» del giornalista Marco Perillo ribadiscono una naturale inclinazione narrativa di questo luogo, che negli anni ha ospitato le iniziative letterarie promosse da «Slow Tour Campi Flegrei» e dal festival «Libri di Mare – Libri di Terra». A Capo Miseno sorge anche la sede di Tilapia, animation studio guidato da Nicola Barile che ha prodotto il docu-cartoon «L’invincibile Armata di Miseno» per il canale «Archeologia Viva TV». «Nel 2013, proprio con Tilapia realizzammo il cartoon celebrativo del quarantennale della canzone Champagne», ricorda Mimmo di Francia, compositore del successo discografico del 1973: «Con Peppino di Capri ero al tavolo del ristorante Giona e lì nacque l’idea di celebrare la canzone con un cartone animato. Con noi hanno lavorato il produttore Barile e il regista-sceneggiatore Fulvio Iannucci». Giona è il ristorantino frequentato, tra gli altri, da Vincenzo Salemme e da Edoardo Bennato, entrambi fieri ambasciatori dei Campi Flegrei. Aperitivi al tramonto e dj-set sulla spiaggia: il litorale di Miseno è ancor oggi al centro dell’estate. Sulle pagine del suo blog, Gerardo (Josi) Della Ragione, ex-sindaco di Bacoli, ha ricordato che un punto-chiave del suo programma elettorale era la ridefinizione delle concessioni del demanio pubblico. Con una delibera del 2015, l’amministrazione bacolese ha disposto che le concessioni non venissero più prorogate. I titolari dei lidi hanno impugnato la delibera al TAR, che ha respinto la richiesta di sospendere la delibera stessa, annunciando una futura e più approfondita decisione nel merito. Milleottocento metri quadrati di spiaggia sono tornati ed essere pubblici. E tra le novità, ce n’è una promossa dal lido gestito dall’Associazione di Volontariato «Pro-handicap» a Miseno: grazie al progetto ‘Mare per tutti’, questo stabilimento è accessibile ai disabili.