Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Capo Miseno

L’Eneide, il cinema di Salemme, il teatro di Borrelli e le spy story: è l’Ipanema dei napoletani

- di Michelange­lo Iossa (6-continua)

Bacoli, Torregavet­a e Miliscola hanno fatto da sfondo alla produzione

hollywoodi­ana «Operazione Uncle» con Hugh Grant e Herry Cavill, remake

della serie «The man from Uncle» Nell’agosto del ’40, l’ammiraglio Plini scelse questo angolo dei Campi Flegrei per dar vita agli stabilimen­ti balneari destinati alle famiglie dei soldati impegnati in guerra

Agosto 1940. L’Ammiraglio Pini visita i cantieri di Miliscola: questo angolo dei Campi Flegrei viene scelto per dar vita agli stabilimen­ti balneari destinati alle famiglie dei soldati impegnati in guerra. I sopralluog­hi proseguono nel novembre dello stesso anno e alcuni scatti testimonia­no l’attenzione riservata alla terra del Mito, resa immortale dall’Eneide virgiliana. È Miseno, trombettie­re della compagine troiana e collaborat­ore di Enea, a dare il nome all’estremo capo della penisola flegrea e ad un porto del Comune di Bacoli, poco lontano da quell’area scelta come scuola militare del futuro impero romano. «Militum Schola»: Miliscola, appunto. Una vocazione naturale, dunque: la Marina Militare, l’Esercito Italiano e l’Aeronautic­a scelgono questo luogo per la balneazion­e. Dagli anni Cinquanta in poi, l’area si trasforma nella Ipanema dei napoletani. Allegra e ospitale, esclusiva ma anche familiare, esotica e distante al punto giusto dal capoluogo. Era un’Italia fatta di Fiat 500, di calciobali­lla e di canzoni di Edoardo Vianello. Si andava al mare con i camion militari, residui del secondo conflitto mondiale: l’Aeronautic­a si sarebbe poi dotata di pullman più confortevo­li, invidiati dai bambini che frequentav­ano il lido dell’Esercito. Dal canto suo, quest’ultimo mostrava i muscoli: spazi più larghi, un ristorante e due «rotonde sul mare» che avrebbero fatto la gioia di Fred Bongusto. Alcuni dei ragazzi che frequentav­ano questi lidi sono oggi protagonis­ti della vita istituzion­ale locale e nazionale: l’avvocato dello Stato Giuliano Percopo, l’avvocato della Santa Sede Nicola Bartone, o ancora Michele Di Iorio, presidente di Credifarma e Simona Marino, ex-assessore alle Pari Opportunit­à del Comune di Napoli fino all’avvocato Franco Campana, presidente dell’Associazio­ne Fair Play e organizzat­ore dell’annuale «Meeting di Ischia». I tre lidi delle Forze Armate fecero da apripista a molti stabilimos­se menti privati: dal Lido Nazionale al Lido Turistico fino ad arrivare a strutture dai nomi più evocativi, come il Lido Enea e il Lido Virgilio. Luoghi di tufo e di Mito, di sedie a sdraio e di ricordi: «Alberto Delfrati, viceallena­tore e poi allenatore di quel Napoli che conquistò la Coppa Italia nel 1976, era uno dei frequentat­ori di questa zona» racconta il cantautore Marco Francini, che ha qui trascorso le sue estati e che ai Campi Flegrei ha dedicato l’album «Echoes», pubblicato nei primi anni Duemila. E non è l’unico: questa zona ha regalato ispirazion­i a musicisti, poeti e film-makers. «L’uomo di Miseno» è il titolo di un brano inserito nel secondo album del vibrafonis­ta Pasquale Bardaro. Il pianista e compositor­e Ivano Leva ha inserito nei suoi dischi numerosi riferiment­i all’area flegrea, come avvenuto nel suo “L’ala del silenzio». Nel 2016 il Premio Miseno per la regia, la poesia e la drammaturg­ia è stato assegnato a Mimmo Borrelli. «Sanghenapu­le» è il titolo del recente spettacolo firmato da Borrelli insieme a Roberto Saviano. La pièce è approdata sul palco del Piccolo di Milano gettando un riflettore su quella lingua misteriosa adottata da Borrelli nelle sue opere, un cocktail di dialetti parlati tra Monte di Procida, Torregavet­a, Bacoli, Miseno e Miliscola. «L’amico del cuore» e «Scusa ma ti chiamo amore» sono i due film del regista e attore Vincenzo Salemme che vedono protagonis­te Miseno e le sue spiagge.

La stessa area ha fatto da sfondo alla superprodu­zione hollywoodi­ana «Operazione Uncle» con Hugh Grant e Henry Cavill, remake della serie «The man from uncle» degli anni Sessanta. Il promontori­o di Miseno è, inoltre, al centro di un capitolo del recente romanzo di Aldo Vetere «Le sei del pettirosso». «Giallo tufo. Un mistero nei Campi Flegrei» di Francesco Escalona, ex-direttore dell’Ente Parco dei Campi Flegrei, e «Phlegraios» del giornalist­a Marco Perillo ribadiscon­o una naturale inclinazio­ne narrativa di questo luogo, che negli anni ha ospitato le iniziative letterarie promosse da «Slow Tour Campi Flegrei» e dal festival «Libri di Mare – Libri di Terra». A Capo Miseno sorge anche la sede di Tilapia, animation studio guidato da Nicola Barile che ha prodotto il docu-cartoon «L’invincibil­e Armata di Miseno» per il canale «Archeologi­a Viva TV». «Nel 2013, proprio con Tilapia realizzamm­o il cartoon celebrativ­o del quarantenn­ale della canzone Champagne», ricorda Mimmo di Francia, compositor­e del successo discografi­co del 1973: «Con Peppino di Capri ero al tavolo del ristorante Giona e lì nacque l’idea di celebrare la canzone con un cartone animato. Con noi hanno lavorato il produttore Barile e il regista-sceneggiat­ore Fulvio Iannucci». Giona è il ristoranti­no frequentat­o, tra gli altri, da Vincenzo Salemme e da Edoardo Bennato, entrambi fieri ambasciato­ri dei Campi Flegrei. Aperitivi al tramonto e dj-set sulla spiaggia: il litorale di Miseno è ancor oggi al centro dell’estate. Sulle pagine del suo blog, Gerardo (Josi) Della Ragione, ex-sindaco di Bacoli, ha ricordato che un punto-chiave del suo programma elettorale era la ridefinizi­one delle concession­i del demanio pubblico. Con una delibera del 2015, l’amministra­zione bacolese ha disposto che le concession­i non venissero più prorogate. I titolari dei lidi hanno impugnato la delibera al TAR, che ha respinto la richiesta di sospendere la delibera stessa, annunciand­o una futura e più approfondi­ta decisione nel merito. Milleottoc­ento metri quadrati di spiaggia sono tornati ed essere pubblici. E tra le novità, ce n’è una promossa dal lido gestito dall’Associazio­ne di Volontaria­to «Pro-handicap» a Miseno: grazie al progetto ‘Mare per tutti’, questo stabilimen­to è accessibil­e ai disabili.

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