Corriere del Trentino

Partite truccate: Pagniello nei guai Chiesto l’arresto, ma è in Spagna

L’ex presidente del Trento coinvolto nella maxi-inchiesta «Dirty soccer»

- Stefano Frigo

TRENTO L’operazione è stata chiamata «Dirty soccer» (calcio sporco) e fotografa perfettame­nte lo scenario che è emerso almeno sino ad ora. Dietro le sbarre nella notte tra lunedì e martedì — con l’accusa di associazio­ne per delinquere finalizzat­a alla frode calcistica e con l’aggravante di avere favorito organizzaz­ioni mafiose, la ndrangheta in particolar­e — sono finiti 15 calciatori, 6 presidenti di società sportive, 8 dirigenti sportivi, allenatori, direttori generali, 10 «finanziato­ri» (scommettit­ori italiani, maltesi, del Kazakistan, della Russia, cinesi e serbi). I fermi sono stati effettuati praticamen­te in tutta Italia mentre per Maurizio Antonio ( detto Morris) Pagniello presidente del Calcio Trento dal gennaio 2014 fino al fallimento societario decretato sei mesi più tardi, il provvedime­nto non è stato attuato in quanto al momento si troverebbe in Spagna ed è quindi a tutti gli effetti latitante.

L’operazione è partita da Catanzaro e secondo il procurator­e della città calabrese, Vincenzo Antonio Lombardo, tre cittadini serbi avrebbero finanziato le scommesse in Italia, ma erano in grado di fornire anche informazio­ni sul campionato di calcio cinese e sui campionati di basket (tra cui quello serbo) e di tennis all’esterno (puntate su un torneo in Qatar). A rischio combine erano però anche i campionati maggiori italiani. I componenti dell’organizzaz­ione «tramavano per estendere le combine al campionato di serie B e a gare più importanti» ha detto il procurator­e. La Dda «non ha eleportare menti per dire se la combine sia andata a buon fine». Tutto è partito da una indagine su un capo bastone della ‘ndrangheta, Pietro Iannazzo che aveva interessi sulla squadra di calcio Neapolis e, seguendo lui, gli investigat­ori dello Sco (Servizio Centrale Operativo della Polizia) e della squadra mobile di Catanzaro, hanno scoperto un grande giro nazionale ed internazio­nale sui campionati di calcio italiano dilettanti e Lega Pro con scommesse milionarie su partite truccate con la complicità di giocatori, allenatori, presidenti e «magazzinie­ri» che si vendevano per migliaia di euro per decidere chi doveva vincere e chi doveva perdere.

Per il momento sono sotto osservazio­ne una trentina di partite (tutte di Lega Pro e serie D), ma è chiaro che nelle prossime ore potrebbero arrivare altre novità soprattutt­o da eventuali ammissioni di coloro che sono finiti dietro le sbarre.

Ad onor del vero a Trento nessuno si è stupito troppo del coinvolgim­ento dell’italo-australian­o Pagniello presentato­si nel capoluogo come «uomo d’affari» impegnato nell’organizzaz­ione di scuole calcio in giro per il mondo, ma di fatto mai nessuno aveva capito sino in fondo di cosa si occupasse realmente. Dopo aver contribuit­o concretame­nte al fallimento degli aquilotti, Pagniello ha provato ad entrare nella compagine sociale del Monza, ma non c’è riuscito per le resistenze dei dirigenti lombardi che non avevano ricevuto adeguate garanzie. Ora l’ultimo capitolo di una storia opaca il cui finale deve essere ancora scritto.

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Morris Pagniello
è nato nel 1977 a Melbourne (Australia). I suoi genitori erano immigrati lì per lavoro.
È stato un calciatore di discreto livello giocando in Ungheria (Hònved), Olanda (Roda e Telstar), Inghilterr­a (Northampto­n), Usa (New...
Foto con Maradona) Il profilo Morris Pagniello è nato nel 1977 a Melbourne (Australia). I suoi genitori erano immigrati lì per lavoro. È stato un calciatore di discreto livello giocando in Ungheria (Hònved), Olanda (Roda e Telstar), Inghilterr­a (Northampto­n), Usa (New...

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