Ingovernabilità, timori dei sindacati «Ora occorrono progetti condivisi»
giunta — ha dichiarato in modo secco Michele Buonerba (Cisl) che pone la questione, come molti altri in questi giorni, della revisione della legge elettorale — il problema è il mancato premio di maggioranza, il rischio di commissariamento sia che vinca Urzì che se si riconferma Spagnolli e potrebbe riguardare anche Merano. Bisognerebbe applicare semplicemente il sistema proporzionale con uno sbarramento al 5% per garantire la governabilità della città. Il problema è a livello statutario, ovvero l’obbligo dei candidati a dichiararsi etnicamente per cui il premio di maggioranza non si assegna per salvaguardare le minoranze etniche. È un risultato, questo a cui siamo arrivati, che non mi stupisce visto il proliferare di liste e candidati. Mi dispiace che in questa campagna elettorale non si sia parlato dei problemi che veramente riguardano il Comune, ma di altro come la sicurezza o i profughi che sono di competenza statale e provinciale».
«Prima del voto pensavo che il sindaco Spagnolli potesse essere rieletto con facilità, ma adesso credo che sia tutto da stabilire — ha commentato a freddo Alfred Ebner (Cgil) — entrambi i candidati, sia Urzì che Spagnolli avranno grosse difficoltà a costituire una Giunta solida che possa contare su una maggioranza. Dal punto di vista sindacale questo è un problema perché c’è bisogno di una maggioranza stabile con cui interloquire su questioni fondamentali come quelle legate alla casa, per esempio l’IMI che dipende dal Comune e non dalla Provincia. Senza una chiara maggioranza il rischio è quello di discutere su tutto senza arrivare a niente. Spagnolli ha voluto rompere con gli ecosociali, forse se non lo avesse fatto il risultato sarebbe stato un altro, ma può essere che con loro come alleati la coalizione avrebbe perso altri voti,