Lectio con Caterina Graziadei
«Era così audace da cercare/ di conoscere sé stesso…. Nientemeno/ che sé stesso./ Per raggiungere siffatto irraggiungibile scopo da principio/ si munì di uno specchio, ma poi,/ compreso che compito essenziale non era tanto vedere quanto/ raccontare agli Olandesi ciò che aveva visto, si accinse a incidere l’acquaforte/ e si mise a raccontare./ Cosa ci ha narrato? Cosa aveva visto?»
Sono i versi iniziali del ciclo Rembrandt. Acqueforti, l’opera che sarà al centro di Siamo fatti di luce. Il ciclo Rembrandt. Acqueforti di Iosif Brodskij, la lezione che Caterina Graziadei, docente di letteratura russa presso l’università di Siena, terrà oggi alle 17 al dipartimento di lettere e filosofia dell’università di Trento, in via Tommaso Gar (aula 001). Responsabile scientifica del progetto è Adalgisa Mingati, docente in slavistica presso l’ateneo trentino.
L’incontro — che rientra nella programmazione di «Semper», ovvero il Seminario permanente di poesia, attivo dal 2013 presso lo stesso Dipartimento, diretto da Pietro Taravacci e Francesco Zambon — intende rivolgere anche un omaggio al poeta russo in occasione del settantacinquesimo anniversario della sua nascita (Leningrado, 1940 – New York, 1996).
«Ospitiamo una studiosa che ha approfondito il ciclo Rembrandt. Acqueforti, interessandosi al rapporto tra poesia e arte figurativa — spiega Mingati — A Brodskij, futuro premio Nobel 1987, i versi sono commissionati nel 1971 dal regista V. Kirnarskij per un film di divulgazione scientifica dallo stesso titolo».
«L’anno successivo, il 1972, il film viene girato, mentre i versi del poeta non furono accettati — prosegue la docente — In giugno, già da tempo sorvegliato speciale, egli sarà costretto a