«Circuito forti del Trentino» Nasce il sentiero della pace
Quindici forti messi in rete, oltre cinquecento chilometri di «sentiero della pace» dallo Stelvio alla Marmolada, un logo e un sito in cui si concentrano le informazioni su tutte le attività, aperture ed eventi del «Circuito forti del Trentino». A partire dagli anni ’90 la Provincia ha dato il via a un complesso lavoro di recupero e restauro dei forti trentini risalenti alla Prima guerra mondiale; un lavoro che ha visto la sinergia tra la Provincia, i Comuni interessati e le realtà museali, la Fondazione museo storico del Trentino e il Museo della guerra di Rovereto.
Ed eccoci a oggi: è stato presentato il neonato circuito «forti del Trentino» dall’assessore provinciale alla cultura Tiziano Mellarini, il direttore del Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, il dirigente del servizio attività culturali Claudio Martinelli, il provveditore del Museo della Guerra Camillo Zadra e il sindaco di Levico Michele Sartori. «Il logo scelto per rappresentare la rete è formato dagli elementi architettonici più riconoscibili di queste fortezze, sulle quali si tratteggia una linea bianca che da una parte riprendere il confine del Trentino e dall’altra parte ricorda il sentiero della pace — ha spiegato l’assessore Mellarini — infine c’è la bandiera europea che rappresenta l’idea di affidare al Trentino il ruolo di terra di confine tra storia e memoria da restituire alla collettività». Tra le novità più importanti in programma per il Centenario della Grande Guerra c’è l’apertura al pubblico di Forte Pozzacchio, scavato internamente nella montagna, rappresenta una testimonianza di tecnica e strategia militare unica nel suo genere. C’è poi il sistema dei forti a difesa degli altipiani cimbri, tra cui Forte Belvedere e Forte Campo Luserna.
In Valsugana vi sono Forte tenta e Forte delle Benne, mentre spostandosi in val di Fiemme, all’interno del parco di Paneveggio, si stanno ultimando i lavori di restauro di Forte Dossaccio. A completare questo ricco sistema di siti ci sono i forti della città di Trento: la batteria Roncogno e Forte Cadine, gestito dalla Fondazione Museo Storico e a cui è stato attribuito il ruolo di centro informativo e di documentazione dell’intero sistema.
Sia il direttore Ferrandi sia il provveditore Zadra hanno sottolineato l’ondata di interesse generata dal centenario attraverso il numero di visitatori: sono stati 40.000 i turisti delle due mostre dedicate all’argomento nel 2014 presso le Gallerie di Piedicastello e 35.000 i visitatori del Museo Storico della Guerra, solo nei primi quattro mesi dell’anno, contro i 22.000 dello stesso periodo nell’anno precedente. A partire da sabato sarà online il sito www.trentinograndeguerra. dove ci saranno tutte le informazioni, i programmi e gli eventi.